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Cronaca Lissone

I sindaci diventano imbianchini e cancellano scritte e simboli nazisti

L'intervento sul newjersey con i colori dell'arcobaleno imbrattato in Valassina

I sindaci di Desio, Lissone e Seregno si sono armati di pennello e vernici e hanno rimosso la scritta omofoba apparsa nella giornata di venerdì 25 giugno in Valassina.

I tre primi cittadini hanno deciso di rimboccarsi le maniche e di intervenire personalmente per rimuovere la scritta e le svastiche apparse sul newjersey colorato con la bandiera arcobaleno allo svincolo stradale dei tre Comuni.

Concettina Monguzzi (sindaco di Lissone), Roberto Corti (sindaco di Desio) e Alberto Rossi (sindaco di Seregno) si sono organizzati personalmente e nel tardo pomeriggio di sabato 26 giugno armati di pennelli, colori e vernici hanno eliminato scritte e simboli nazisti.

Monguzzi: "Spazziamo l'ignoranza con un colpo di vernice"

“Non appena abbiamo saputo quanto accaduto, abbiamo deciso di non perdere tempo e di intervenire noi stessi, a nostre spese, per colorare nuovamente la bandiera arcobaleno – spiega Concettina Monguzzi con un post sul suo profilo Facebook  – L’ignoranza dei colpevoli verrà idealmente spazzata via con un colpo di vernice, ripristinando l’importanza della tutela dei più elementari diritti umani. Anzi, fatti come questo ci convincono dell’importanza di proseguire nella strada dell’inclusione e purtroppo ci fanno comprendere come ancor oggi vi sia qualcuno disposto a giudicare gli altri per il proprio orientamento sessuale o politico. L’arcobaleno tornerà a splendere e questo sarà possibile grazie alla scelta forte condivisa dai miei colleghi di Desio e Seregno che, proprio come me, vogliono ribadire l’importanza della difesa di ogni libertà personale”.

Rossi: "Un ritorno al passato che deve preoccupare"

Un gesto che ha preoccupato il sindaco di Seregno Alberto Rossi. “Questo richiamo becero alle suggestioni emotive del nazifascismo è certamente preoccupante – dichiara – Respingiamo risolutamente, da qualunque parte provenga, ogni modalità di contestazione incentrata su suggestioni macabre e violente, oltre che attuata con modalità vigliacche come le scritte sui muri”.

Corti: "Questa battaglia la vinceremo noi"

Roberto Corti, primo cittadino di Desio, si augura che episodi di questo tipo non si verifichino più. “Sogniamo il momento in cui non ci sarà bisogno di dover parlare della necessità di difendere i diritti di tutti perché sarà diventato patrimonio comune di ogni essere umano – precisa – Quando esce l’arcobaleno, tutti alziamo gli occhi al cielo e restiamo estasiati nel notare come colori diversi e di per sè cromaticamente piuttosto inconciliabili in realtà tutti assieme siano di una bellezza senza pari. Quando riportiamo gli occhi sulla terra non siamo ancora tutti capaci di cogliere la bellezza e la ricchezza della diversità ma, sono certo, questa battaglia la vinceremo noi che restiamo estasiati da questa bellezza sia guardando il cielo che la terra”.

Boa: "Un gesto che vale mille discorsi"

Soddisfatti i componenti dell’associazione Boa (Brianza Oltre l’Arcobaleno) che avevano denunciato l’episodio. “Con un singolo gesto – hanno commentato – hanno dato un esempio più efficace rispetto a qualsiasi discorso: l’intolleranza e le nostalgie nazifasciste si devono solo cancellare”.

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