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Economia

Oltre 21mila assunzioni solo a luglio in Brianza ma sono la metà a causa del covid rispetto al 2019

Cala quasi del 50% il numero di nuovi assunti rispetto a luglio 2019 a causa dell'emergenza covid. Crescono i contratti a termine

Oltre ventunomila (21.200, per la precisione): a tanto ammontano le nuove assunzioni operate dalle imprese di Milano, Monza Brianza e Lodi a luglio 2020. Nel dettaglio, 18.210 sono state fatte a Milano, 2.410 a Monza Brianza e 590 a Lodi. Insieme rappresentano oltre la metà delle assunzioni lombarde (40.500) e l’8% di quelle italiane (263.000). Quasi il 50% in meno dello scorso anno. 

Quali sono state le figure più richieste? Oltre 3.000 mila addetti ai servizi di pulizia, 2.000 tra cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici, commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso, 1.580 tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale e 1.240 operai dell’edilizia e nella manutenzione degli edifici. A Monza Brianza, molto ricercato è anche il personale di segreteria e amministrativo. E, un ingresso su tre circa, ha riguardato un giovane sotto i 30 anni. Ma non è tutto: le imprese della provincia hanno intenzione di continuare ad assumere, soprattutto le figure più difficili da reperire (specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche).

Sebbene le nuove assunzioni ci siano state, si tratta di un dato di gran lunga inferiore a quello degli anni passati. A luglio solo l’8% circa delle imprese del territorio ha previsto assunzioni, e si tratta prevalentemente di contratti a tempo determinato. Il calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è del 48,6%, risentendo degli impatti dell’emergenza Covid-19. È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con ANPAL.

Nel 29% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, ma sono in crescita fino al 71% i contratti a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Le entrate previste si concentreranno per l'85% nel settore dei servizi e per il 55% nelle imprese con 50 o più dipendenti. Il 27% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, mentre una quota pari al 31% delle entrate previste interesserà giovani con meno di 30 anni e il 20% sarà destinato a personale laureato.

Personale di pulizia, commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso, cuochi, camerieri e addetti alle vendite e al marketing sono le figure professionali più richieste; tra gli altri profili ricercati anche gli specialisti e i tecnici in scienze informatiche. Per una quota pari al 68% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore.

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