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Le imprese di Monza e Brianza guardano al mercato estero: ecco come e dove investire

Grande successo per "Monza, why not?" international meeting annuale di Fiera Monza e Brianza

Le piccole e grandi imprese di Monza e Brianza guardano fuori dai confini dell’Italia. È il mercato internazionale il nuovo fronte di espansione e crescita per gli artigiani e gli imprenditori del territorio, fiore all’occhiello e motore dell’economia, non solo lombarda ma anche nazionale. Questo quanto è emerso martedì 23 gennaio in occasione dell’11esima edizione di "Monza, Why Not?", l’international meeting annuale di Fiera di Monza e Brianza che si è svolto nella sede della Provincia.

Brianza terra di imprenditori 

Un evento di richiamo molto importante e sentito dagli imprenditori del territorio, ma anche da chi fuori dalla Brianza ha scelto la nostra provincia come area dove investire e far crescere il proprio business. Perché quest’anno, accanto alle realtà brianzole, si sono presentate anche diverse aziende italiane che hanno deciso di puntare sulla Brianza. L’evento -  che si pone l'ambizioso obiettivo di divenire punto di riferimento e di riflessione esclusivo, per la Brianza, nel campo dell'internazionalizzazione delle imprese – ha visto anche la partecipazione delle istituzioni: di Federico Romani (presidente del consiglio regionale), di Luca Santambrogio (presidente della provincia di Monza e Brianza) e di Paolo Pilotto (sindaco di Monza).

"Siamo un territorio con pochi rivali"

“In uno scenario internazionale delicato e difficile, come quello che stiamo sperimentando negli ultimi tempi - spiega il presidente della Fiera di Monza, Vincenzo Ascrizzi - creare situazioni di dialogo e di incontro, volte al potenziamento e alla valorizzazione delle opportunità concesse all'essere umano dalla cosiddetta diplomazia economica, è una sfida impegnativa ma, allo stesso tempo, quasi necessaria. Dalla nostra parte abbiamo il vantaggio di vivere in un territorio, quello brianteo, che ha pochi rivali in Europa nella capacità di fare impresa, di innovare e di cavalcare anche i contesti di cambiamento più complessi. La presenza di imprenditori e professionisti che hanno saputo costruire ponti ai più alti livelli è, per la nostra organizzazione, un onore e un privilegio ma anche uno dei punti forti di una manifestazione che mira, sempre di più, a divenire un punto di riferimento consolidato nel campo dell'internazionalizzazione delle imprese. Lo scambio di idee, progetti e visioni, tutte cose che non mancano ai nostri imprenditori, è un valore profondo”.

Dialogo tra Nord e Sud 

I numeri parlano da soli: in una provincia di 850mila abitanti ci sono oltre 73mila imprese.  Ma il presente (e il futuro) guardano a un incremento dei dati. Proprio come è emerso nel corso dell’evento B2b. “Oltre alle occasioni di networking con realtà internazionali - aggiunge Vincenzo Ascrizzi - l'ulteriore punto qualificante di questa nuova edizione è anche il dialogo tra Nord e Sud: abbiamo voluto portare davanti a un parterre imprenditoriale di sicuro spessore del nostro territorio esperienze eccellenti da altre aree del Paese. Si tratta di realtà che stanno crescendo e che hanno voglia di farsi conoscere, offrendo opportunità di instaurare un dialogo proficuo, estendendo i propri orizzonti”.

Il mercato fuori Italia 

Ma gli imprenditori guardano anche fuori dalla Brianza. Proprio come ha spiegato l’avvocato Simone Facchinetti, avvocato d’affari internazionali e rappresentante della Camera di commercio italiana negli Emirati Arabi che durante la sua relazione ha fornito agli imprenditori una sorta di vademecum per investire all’estero. In particolare nel territorio degli Emirati Srabi Uniti dove il made in Italy, e in particolare il made in Brianza, è molto apprezzato e richiesto. Elemento fondamentale è poi quello della formazione, come più volte ha anche ricordato il sindaco Paolo Pilotto, e anche l’intervento di Concetto Parisi di Fondo Conoscenza.

La Brianza che tiene botta 

“La Brianza vanta la presenza di aziende che, anche se piccole, sono in grado di tenere rapporti con l’estero – ha precisato Pilotto -. Imprenditori che non hanno mai smesso di investire, anche nei momenti di crisi perché solo in questo modo è possibile superare la criticità. Non siamo solo terra di impresa, con un Pil tra i primi tre della regione, ma anche terra di formazione. Una formazione tecnica iniziata nel secolo scorso dai nostri artigiani che avevano aperto anche le scuole di formazione, con i ragazzi che la mattina andavano a bottega e la sera sui banchi di scuola”. Una ricchezza imprenditoriale che, come ha ricordato Federico Romani, può contare anche sugli aiuti del Pirellone. “Monza e Brianza è un territorio dove pullula la voglia di innovare – ha aggiunto -. La regione dal 18 gennaio ha aperto un bando per finanziare 27,2 milioni di euro le start up innovative”.

Ricordando la vecchia Fiera 

Uno sguardo all’oggi e al domani, partendo però dalle proprie radici e dalle tradizioni. Perché il grande evento "Monza, Why Not?", l’international meeting annuale di Fiera di Monza e Brianza, nasce proprio guardando indietro, a quando a Monza c’era la Fiera. “Me la ricordo bene – ha commentato il presidente della Provincia Luca Santambrogio -. Quella Fiera allestita negli spazi di viale Stucchi. Ero in ragazzino e ogni anno era per, che venivo da Meda, un appuntamento fisso”. Una Fiera che naturalmente - per stare in al passo con i tempi che sono cambiati - è diventata una fiera innovativa e dematerializzata, completata anche da e-commerce e digitale. "La vecchia fiera espositiva è oggi un progetto di marketing diffuso che ha portato il brand di Monza nel mondo", aggiungono gli organizzatori. La giornata si è poi conclusa con gli interventi proprio dei protagonisti: di quegli imprenditori locali (ma non solo) che guardano al domani: Roberto Coppola (Event manager), Matteo Marinelli (MIND), Roberto Marrazzo (Agroenergia), Andrea Tagliabue (TABU), Mario Maratea (Gargano Sapori), Fabrizio Nicolosi (Italian Supermarkets), Virna Soncin (APPAFRE), Rocco Milano (FIAS), Massimo Cicognani (2G Nanotech).

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