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Eccellenze brianzole / Seregno

Luca, l'informatico che ha portato in America un'intelligenza artificiale made in Brianza

Con il suo team che lavora nello spazio creativo di Seregno ha realizzando importanti progetti

La Brianza fa scuola nella Silicon Valley, la capitale mondiale dell’informatica. Il brianzolo (d’adozione) Luca Vajani è da poco sbarcato negli Stati Uniti, destinazione Silicon Valley (California) dove presenterà nei prossimi giorni un brevetto innovativo. Un progetto di intelligenza artificiale completamente made in Italy.  Vajani, CEO  della Software House italiana Aries Tech di Seregno, rappresenterà l’Italia e la Brianza proprio in uno dei settori, quello dell’intelligenza artificiale, dove il nostro Paese sta facendo scuola. Un sogno che diventa realtà per  l'imprenditore brianzolo, 44 anni, che ha trasformato un vecchio supermercato accanto alla stazione di Seregno in una fabbrica di videogiochi dove sono in corso anche studi sull’intelligenza artificiale declinata al mondo del lavoro e dell'informatica applicata per l'aiuto nella cura di patologie legate alla salute mentale. Vajani e il suo team stanno lavorando anche alla realizzazione di un videogioco per aiutare i bambini e i ragazzi autistici a socializzare. 

Il progetto che Luca Vajani  presenterà è stato uno dei pochi selezionati tra i tantissimi presentati per il programma Innovit (Italian Culture and Innovation Hub). Si tratta di un programma, promosso dalla Direzione Generale Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l’ambasciata d’Italia a Washington e con il consolato generale a San Francisco, che fornisce alle aziende italiane la possibilità di presentare modelli innovativi, in questo caso di Intelligenza Artificiale Generativa, agli nvestitori della Silicon Valley.

“Il sistema di intelligenza artificiale che abbiamo proposto e di cui ho già depositato un brevetto in America - spiega l’imprenditore brianzolo, che insieme al suo board da più di dieci anni opera nel settore della ricerca ed innovazione tecnologica - si inserisce nel mondo dei videogiochi, e ha la peculiarità di riuscire ad effettuare delle analisi comportamentali tracciando i profili psicologici dei giocatori. Dati questi, che possono poi essere utilizzati sia per il marketing diretto o, come nel nostro caso, per adattare il gioco in base alle preferenze del giocatore”.

Non si tratta di piattaforme di gioco d’azzardo, ma di videogiochi di avventura o di abilità che, grazie al nuovo sistema, sono in grado di offrire un'esperienza di gioco che non è  solo coinvolgente ed innovativa, ma anche in qualche modo “terapeutica”. “Questo perché, grazie alla nostra collaborazione con il dottor Francesco Bocci, psicologo e ideatore di Video Game Therapy – aggiunge Vajani - abbiamo elaborato un metodo che utilizzando le informazioni dell’utente, riesce ad inserire all'interno delle logiche di gioco degli obiettivi e delle azioni costruttive, andando quindi a creare un impatto positivo sulla psiche di giocatori. Il nostro approccio, che è anche la mission che da sempre contraddistingue la nostra attività e che ritengo sia anche la vera logica dietro all’Intelligenza Artificiale, è quella di poter migliorare lo stile di vita delle persone. Insieme al dottor Bocci, infatti, abbiamo anche documentato che, utilizzare il videogioco in una maniera positiva può ad esempio aiutare anche chi soffre di depressione, di ansia o che necessita di maggiori stimoli per la socializzazione”.

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