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La polemica

Il golf club nel parco pubblico dove però non possono accedere tutti: la denuncia del M5S

La consigliera regionale Paola Pizzighini ha chiesto l'intervento dell'Organismo regionale per le attività di controllo

Il Golf Club Milano è all’interno del Parco (pubblico) di Monza, ma l’accesso alla prestigiosa struttura non è aperto tutti, ma solo su segnalazione dei soci. Così come riferisce lo statuto. Una peculiarità che ha visto la consigliera regionale Paola Pizzighini (Movimento 5 Stelle) rivolgersi direttamente all’Organismo Regionale per le Attività di Controllo, per valutare il rispetto della normativa in relazione alla procedura di affidamento del campo da golf di Monza secondo la proposta ricevuta dal Golf Club Milano.

“Il D. Lgs. 28 febbraio 2021, n. 38 prevede che l’uso degli impianti sportivi in esercizio da parte degli enti locali territoriali è aperto a tutti i cittadini e deve essere garantito, sulla base di criteri obiettivi, a tutte le società e associazioni sportive - spiega Pizzighini -. Questa norma sarebbe in contrasto con il vigente Statuto del Golf Club Milano (all’interno del Parco di Monza, ndr) - disponibile su Internet e datato 2018 che prevede l’ammissione dei soci effettivi attraverso la presentazione della domanda degli aspiranti alla segreteria del club. La domanda deve essere sottoscritta da quattro soci vitalizi, in qualità di presentatori. I soci presentatori devono conoscere personalmente il candidato e garantire sulle sue qualità morali, civili e sportive”.

La consigliera Pizzighini, nell’auspicare l’intervento di ORAC (Organismo regionale per le attività di controllo), si augura che: “l’organismo di vigilanza entri nel dettaglio della vicenda e che approfondisca la modalità di gestione, imponendo una modifica della convenzione al fine di allinearla alla normativa di legge, in modo che chiunque possa accedere alla pratica sportiva del golf, oltre a garantire l’accesso alla struttura a tutti i cittadini come normalmente avviene per i centri sportivi pubblici dati in concessione”.

Per l’ex consigliere regionale Marco Fumagalli, ora referente monzese del Movimento, è inaccettabile che: “una struttura pubblica venga data in gestione ad una associazione, che la voglia utilizzare per fini esclusivamente privati. Non è tollerabile che un bene pubblico dato in concessione non possa essere accessibile a chiunque, ma solo ad un gruppo ristretto di cittadini, selezionati non si sa bene secondo quali criteri. È intollerabile la superficialità con la quale viene favorito un club esclusivo, a discapito dei diritti di tutti i cittadini ad usufruire di un bene pubblico”.

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