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Aiuti ai medici di famiglia: dal Pirellone 15 milioni di euro

Nell'accordo si chiede la partecipazione attiva dei medici di famiglia alla campagna vaccinale

Dal Pirellone un aiuto ai medici di medicina generale: 15 milioni di euro di incentivi con un compenso aggiuntivo per quei professionisti che lavorano disagiate e che assistono pazienti che non hanno un medico di famiglia assegnato. Questo (ma non solo) prevede l'accordo intregrativo regionale sottoscritto tra regione Lombardia e le organizzazioni sindacali dei medici di famiglia.

Cosa prevede l'accordo

Per i pazienti a cui non è possibile assegnare un medico, l’accordo prevede la possibilità di attivare nei giorni diurni feriali, gli ambulatori medici temporanei in cui possono operare tutti i medici del ‘ruolo unico’ compresi quelli di medicina generale di quel territorio. Ulteriori fondi sono previsti per l’assunzione del personale di studio. Sono previsti incentivi anche per la costituzione delle associazioni funzionali territoriali in cui il medico di medicina generale, pur lavorando nel proprio studio, è strettamente collegato con altri colleghi; fondi anche per le unità complesse di cure primarie dove i medici operano fisicamente nella stessa sede, accanto a specialisti. Per queste unità è previsto il collegamento funzionale con le associazioni funzionali territoriali tramite sistemi informatici e informativi. Un altro punto contenuto nel documento consiste nella partecipazione attiva dei medici alla campagna vaccinale anti covid-19 (in ambulatorio, nelle case di Comunità, nei centri vaccinali e al domicilio, con la presa in carico dei pazienti non deambulanti) e nella partecipazione attiva ai programmi di screening (colon retto, mammella, cervice uterina, etc.).

"Siamo i primi a sottoscrivere l'accordo"

“Si tratta di un importante ed innovativo accordo - commenta Letizia Moratti vicepresidente ed assessore al Welfare - che sostiene il potenziamento della sanità territoriale lombarda. Le regioni, con capofila la Lombardia, avevano nei mesi scorsi lavorato con il ministro della Salute, per un accordo nazionale con i medici di medicina generale. Un impegno fatto proprio dal presidente del consiglio, che purtroppo non ha trovato concretizzazione a causa della crisi di governo. La Lombardia ha perciò scelto di definire a livello regionale un primo accordo. Per questo ringrazio le associazioni e soprattutto i medici che si sono resi disponibili a realizzare questo passo importante”. L’accordo sottoscritto da regione Lombardia e sindacati si inserisce nell’attuale fase di sviluppo della medicina territoriale attraverso l’istituzione delle case di comunità. Prevede che i medici di medicina generale siano chiamati a fornire un contributo significativo nella fase di elaborazione dei modelli operativi, per l’erogazione dei servizi integrati con gli specialisti ambulatoriali, l’infermiere di famiglia e di comunità, l’assistenza domiciliare integrata e i servizi sociali comunali.

Medici sul territorio

"L’intesa rafforza il lavoro in collegamento tra i medici di medicina generale - fanno ancora sapere dal Pirellone - e mira ad offrire una maggiore disponibilità nella apertura degli studi e maggiori servizi, attraverso varie progettualità. In particolare le vaccinazioni, le vaccinazioni domiciliari, i tamponi rapidi, gli screening, i test diagnostici anche tramite telemedicina, la promozione della salute e counseling e l’attivazione dell'assistenza domiciliare integrata. Nell'accordo anche telemedicina e telemonitoraggio". 

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