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La polemica

"Oltre 70 mila auto di brianzoli non possono entrare a Milano: intervenga il Governo"

La richiesta di Andrea Monti, consigliere regionale della Lega

"A questo punto il Governo deve intervenire. Lo deve fare subito il Governo ancora in carica. Si faccia un decreto per riportare alla realtà questa classe dirigente milanese con il risvoltino al pantalone, che pensa che la vita si consumi solo tra una vasca nel quadrilatero e un aperitivo sulla darsena. Esiste anche il mondo reale, quello che vive, lavora e produce. Che poi è quello che ha fatto e continuerà a fare grande Milano". A chiederlo è il consigliere regionale Andrea Monti (Lega). 

L'esponete del Carroccio critica pesantemente la decisione del sindaco di Milano Beppe Sala che con l'ampliamento dei mezzi che non possono accedere in Area B ha messo in ginocchio non solo tanti pendolari, ma anche molti piccoli imprenditori che ogni giorno dalla Brianza vanno a Milano con i loro mezzi considerati, ormai, inquinanti. Andrea Monti si appella perciò al Governo affinché intervenga immediatamente. A pochissimi giorni dall'introduzione del provvedimento sono già tantissime le lamentele. Anche da parte degli appartenenti alle forze dell'ordine che per raggiungere il posto di lavoro non possono più usare i loro mezzi se appartengono alle categorie inquinanti. 

"Milano blocca un milione di veicoli, è una decisione folle - prosegue Monti -. Diciamolo subito, così da chiarire in premessa ogni dubbio ed evitare speculazioni: qui non esiste una divisione tra chi si preoccupa per l’ambiente e la qualità della nostra aria e chi se ne frega in maniera incosciente e insensibile. Tutti lavoriamo per realizzare un mondo  più sostenibile, per preservare il futuro della terra in cui viviamo. Insomma, l’obiettivo è condiviso e non potrebbe essere altrimenti. Il Pianeta è la casa di tutti. Il problema sta nel significato stesso del termine: sostenibilità. Ogni processo, cambiamento e rivoluzione non può evitare di tenere insieme esigenze e sensibilità diverse: sostenibilità ambientale, certamente, ma anche sostenibilità economica e sociale. Tutto deve tenersi. Questo è il punto in cui le posizioni politiche divergono, anche in maniera evidente, segnando una distanza che si ripercuote drammaticamente sulla vita di cittadini e imprese". 

Nell'articolo pubblicato sul suo blog Andrea Monti ripercorre la storia del provvedimento firmato dal primo cittadino del capoluogo lombardo, e la decisione di regione Lombardia di introdurre (come già avvenuto in altre regioni) quella sorta di scatola nera capace di monitorare gli spostamenti nei territori colpiti dalle limitazioni, offrendo una quota di chilometri annuale in cui i cittadini possono circolare liberamente.

"Dal 1 ottobre 2022, il Sindaco Sala e la sua maggioranza di centro sinistra, hanno infatti deliberato di bloccare la circolazione anche degli Euro 5 diesel ed Euro 2 benzina - aggiunge l'esponente della Lega -.  Stiamo parlando di macchine assolutamente moderne, nel peggiore dei casi hanno otto/nove anni di vita, quindi molte famiglie che le hanno acquistate sul mercato dell’usato le stanno ancora pagando. Proprio perché sono auto relativamente nuove e non vecchie, i numeri dei veicoli in circolazione è impressionante: in tutta la Regione abbiamo 235.252 Euro 2 e  592.691 Euro 5. Per la sola Provincia di Milano parliamo di 67.524 veicoli Euro 2 bloccati e 146.742 Euro 5; nella provincia di Monza e Brianza 21.622 Euro 2 e 49.333 Euro 5; nella Provincia di Lodi 3.255 Euro 2 e 15.900 Euro 5. Parliamo di quasi un milione di veicoli coinvolti in Lombardia, ben oltre il 20% del parco circolante tra i pendolari che ogni giorno sono costretti a recarsi a Milano per lavorare o studiare".

Da qui la richiesta al Governo di intervenire subito. 

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