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Eccellenza sanitaria / Carate Brianza

A casa in soli tre giorni: l'ospedale dove la chirurgia colorettale è al top

Oltre 300 interventi con ricovero breve grazie a uno speciale programma pre, intra e post operatorio

Con oltre 300 interventi di chirurgia colorettale negli ultimi tre anni (che hanno richiesto non più di tre giorni di degenza) la Chirurgia generale dell'ospedale di Carate Brianza si riconferma una vera e propria eccellenza.

Non è un caso che la struttura sia stata confermata per il secondo anno consecutivo come centro di tirocinio per due scuole di specializzazione Acoi, l’associazione dei chirurghi ospedalieri italiani, relativamente al corso di chirurgia generale mininvasiva di base e di chirurgia colorettale. Primario della struttura è Massimiliano Casati, che è anche coordinatore regionale lombardo dell’associazione per i triennio 2022 - 2024, tra i promotori presso Asst Brianza, insieme alla responsabile dell’Anestesia e Rianimazione di Carate Rita Passaretta, del programma Eras (Enhanced recovery after surgery) in chirurgia generale, in particolare in ambito colorettale, studiato per ridurre i ricoveri post operatori. 

La degenza più veloce d'Italia

"Negli ultimi tre anni, al presidio di Carate, sono stati realizzati oltre 300 interventi operatori al colon retto, per patologie benigne o maligne e la degenza media dei pazienti operati si è attestata sui tre giorni e mezzo - ha spiega il primario -.è la minore in Italia ed è la riprova che il programma Eras funziona”. Una valutazione confermata dalla degenza media chirurgica generale, attestata sui 2,7 giorni. Uno degli obiettivi del programma Eras è infatti ridurre il ricovero post operatorio e consentire una maggiore rotazione e disponibilità di posti letto, con garanzia di recupero ottimale, precoce e sicuro del paziente e il ritorno alle sue attività quotidiane. “Il programma Eras - chiarisce Casati - consente sostanzialmente di migliorare e ottimizzare i passaggi del percorso chirurgico pre, intra e post operatorio. Permette inoltre la riduzione dei disagi legati all’intervento operatorio (ad esempio, quelli relativi al periodo di digiuno) e vanta l’utilizzo di tecniche anestesiologiche e chirurgiche meno invasive, un miglior controllo del dolore e una ripresa precoce dell’alimentazione e del movimento”.

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