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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il problema / San Rocco

Il rione che "perde" la farmacia comunale e (forse) anche due medici di famiglia

Succede a San Rocco. Le rassicurazioni dell'amministrazione, però, non soddisfano i residenti

Si preannunciano (probabili) tempi difficili per i pazienti di San Rocco e (tra 2 anni)  per i clienti della farmacia comunale di Casignolo. Nei prossimi mesi due medici di famiglia del quartiere andranno in pensione, e se nel prossimo concorso per medici di medicina di base (che si terrà a marzo) non se ne troveranno di nuovi per sostituirli, ci saranno circa 3 mila pazienti senza dottore.  Il comune si sta già attivando per individuare nel quartiere locali dove attivare i cosiddetti Ambulatori medici temporanei. Poi, per chi vive a Casignolo, si aggiunge il trasferimento della farmacia comunale in via Borgazzi, a circa 1 km di distanza dall’attuale e storica ubicazione (da mezzo secolo) con problemi per i clienti, soprattutto anziani. La nuova farmacia, infatti, sarà ubicata nella futura casa di comunità (in via Borgazzi 37). 

L'impegno dell'amministrazione 

L’assessore al Welfare Egidio Riva settimana scorsa ha incontrato in un’assemblea pubblica i cittadini che già avevano consegnato una lettera al sindaco Paolo Pilotto per scongiurare che quel trasferimento. Perché quella farmacia, per la maggior parte dei residenti, non è solo il luogo dove acquistare medicine o farsi misurare la pressione, ma è diventato un punto di riferimento sociale, oltre che un primo “presidio” medico per i piccoli disturbi e problemi.  In merito a questa vicenda l’assessore Riva ha spiegato, anche con una lettera inviata dopo l’incontro del 14 febbraio, che l’amministrazione è impegnata per offrire più e migliori servizi sociali e socio-sanitari in città e soprattutto nelle periferie. La nuova farmacia sarà più grande di quella attuale (che l’amministrazione precisa soffrire anche di problemi a causa del passare del tempo) e garantirà servizi che ad oggi non vengono erogati come per esempio Ecg, holter pressorio e cardiaco, osteopatia, massofiosoterapia, autore del sangue venoso capillare (glicemia, profilo lipidico…). Un rione (Casignolo) che, però, Riva assicura non rimarrà scoperto comunque di un piccolo presidio sanitario. “L’amministrazione realizzerà a Casignolo un presidio che possa rispondere alle esigneze socio-sanitarie di consegna farmaci, sociali, di aggregazione. Chiederemo ad Ats e ad Asst che in questo presidio si possa garantire anche la presenza, almeno per alcuni giorni/ore della settimana, di uno o più medici di medicina generale”. 

"Diventeremo un quartiere dormitorio"

Una proposta che, però, i cittadini bocciano. Durante l’incontro i cittadini hanno spiegato che quel km è comunque un peso per molti, il più anziani e con problemi di deambulazione. Peraltro un km da percorrere lungo marciapiedi sconnessi. I residenti hanno inoltre lamentato il fatto che nella zona della futura farmacia comunale numero 5 ci sono già due farmacie private. Mentre con questo trasferimento il rione perderebbe un prezioso presidio medico e sanitario. “Casignolo è un quartiere periferico con assenza di ogni altro servizio, il trasferimento significherebbe solo ridurre il quartiere a un dormitorio sempre più isolato, sempre più alla deriva nei rapporti umani (non si crea certo aggregazione/socialità con i massaggi erotici, con un sexishop automatico o un Club per soli adulti)" hanno ripetuto i cittadini. Che hanno anche ben poche speranze circa l’arrivo dei nuovi medici di base. “Bandi e nomine sono a carico di Ats, ed è difficile  che gli stessi accettino collocazioni in quartieri come San Rocco”, hanno ricordato. 

Italia Viva: "Il Pd ha dimenticato le periferie"

Sulla vicenda è intervenuta anche Italia Viva con un comunicato stampa, ribadendo la vicinanza e il sostegno ai residenti di Casignolo. “ Ancora una volta ci troviamo di fronte al problema della mancanza di consolidamento dei servizi sociali nelle aree periferiche abitate principalmente da anziani – precisano i renziani -. Invece di migliorare e riqualificare ciò che già esiste, l'amministrazione di sinistra ha deciso di spostare il problema di 800 metri, ignorando il fatto che una farmacia non può essere sostituita con la semplice consegna di farmaci o servizi on the road. Il servizio offerto dalla farmacia di Casignolo ha un significato che va oltre la mera vendita di farmaci e il relativo numero di scontrini emessi, come sottolineato dai residenti. Non sorprende che la decisione di spostare la farmacia sia stata comunicata ai cittadini in modo intempestivo e tardivo, senza coinvolgerli nell'importante processo decisionale. Ciò dimostra come le Consulte di quartiere siano state svuotate della loro funzione principale di condividere le scelte con i cittadini”. 

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