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Sanità / Carate Brianza

Un centro per la procreazione assistita "unico" in Brianza

Si tratta di una struttura – di primo livello - unica nel suo genere in tutta l’area della Brianza nord

Un centro di procreazione assistita unico in Brianza. Si tratta della struttura di Carate Brianza dove nel 2022 sono state effettuate 100 inseminazioni intrauterine. Una struttura - di primo livello - leader sul territorio. Nel 2022, presso la sala parto dell’ospedale di Carate sono venuti alla luce 1.100 bambini: il punto nascita è un tassello fondamentale dell’Ospedale di via Mosè Bianchi. E accanto a questo servizio dal 2005, c’è anche il centro di procreazione medicalmente assistita che è unico nel suo genere in tutta l’area della Brianza nord.

I numeri

Nel 2022 sono state effettuate 100 inseminazioni intrauterine, con 15 gravidanze avvenute successivamente. Ogni anno sono circa 250 le prime visite. Secondo i dati statistici forniti dalla struttura sanitaria, un terzo delle coppie è di origine straniera: provengono per lo più dall’est e soprattutto da paesi arabi. A tutti è offerto un supporto di mediazione linguistica e culturale e un servizio psicologico. La fascia d’età delle donne che si rivolge alla struttura è compresa fra i 30 e i 45 anni. La probabilità di concepimento? E’ del 10% circa.

“L'attività dell'ambulatorio di patologia della riproduzione dell'Ospedale di Carate – spiega Sara Consonni, ginecologa responsabile del Centro - prevede colloqui informativi sulle diverse opzioni di genitorialità; approfondimenti sulla salute riproduttiva della coppia, con proposta di interventi di prevenzione (test di screening come Pap test e test HPV, ecografia mammaria, visita andrologica) e indicazioni sull'importanza degli stili di vita e sulla nutrizione che possono avere un impatto sulla fertilità”.

L'équipe dell'ambulatorio segue il principio della gradualità del ricorso alle tecniche di procreazione assistita, al fine di limitare l'invasività tecnica e psicologica degli interventi, tenendo conto dell'età dei pazienti, dei dati emersi dalla valutazione clinica, delle eventuali cause dell'infertilità, degli anni di ricerca della gravidanza e della volontà della coppia. L’obiettivo è creare percorsi personalizzati.

PHOTO da sin Silvia Malberti Marco Manni Margherita Agrati Sara Consonni

“La fase di inquadramento diagnostico – aggiunge Marco Manni, direttore facente funzione dell’Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Carate - prevede la collaborazione con altri ambulatori specialistici della struttura ospedaliera, come gli ambulatori di patologia benigna, isteroscopia e colposcopia, soprattutto se viene identificata una causa specifica di infertilità”.

“I trattamenti prevedono – racconta la ginecologa esperta di procreazione medicalmente assistita - l'applicazione di tecniche di primo livello, come l'inseminazione intrauterina in ciclo naturale con preparazione del liquido seminale e l'induzione farmacologica dell'ovulazione associata ad inseminazione intrauterina, oltre al monitoraggio ecografico dell'ovulazione, con e senza induzione farmacologica e rapporti mirati”.

Da ultimo è di fondamentale importanza la gestione degli aspetti emotivi che caratterizzano il percorso di procreazione assistita, con offerta attiva e costante di supporto psicologico. Per informazioni è possibile telefonare al numero 0362 984696 il lunedì, mercoledì o venerdì dalle ore 10 alle ore 12.

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