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La storia / Sant'Albino

Dal Canada a Monza per scoprire le loro origini e pranzare da PizzAut

Un viaggio alla scoperta delle radici quello fatto dai discendenti di Guido Riva

Alla fine del 1800 Guido Riva aveva abbandonato l’Italia. Addio agli amici, ai parenti: quel giovane lasciava la sua Sant’Albino per realizzare il grande sogno di un futuro migliore. Oggi, a quasi un secolo e mezzo da quell’addio, i discendenti di Guido Riva hanno voluto ritornare alle origini. Dal Canada dove vivono e hanno realizzato il grande sogno di molti italiani che come il loro antenato avevano lasciato il Paese, nei giorni scorsi sono tornati in Italia, in quel quartiere di periferia da dove è iniziata la loro bellissima storia.

Cugini italiani famosi 

Qui hanno incontrato il cugino. Anche lui a Monza ha realizzato un grande sogno: creare uno dei canili ( o meglio rifugi) più belli e accoglienti d’Italia. È infatti Giorgio Riva, presidente dell’Enpa di Monza, uno dei parenti di quel Guido Riva che ha fatto grande il nome di Monza (e più precisamente di Sant’Albino) anche all'estero. Ma non solo. Gli eredi di Guido Riva hanno incontrato anche suor Maria Gloria Riva, anima della comunità religiosa di Pietrarubbia, vicino a San Marino. 

I cugini da PizzAut

Riva eredi Sant'Albino Pizzaut

Poi i discendenti canadesi hanno ammirato il rifugio di via San Damiano, hanno pranzato da PizzAut la pizzeria monzese inaugurata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e gestita da persone autistiche salita agli onori della cronaca anche perché i pizzaioli speciali hanno ribattezzato quella pizza la “più buona della galassia conosciuta”. In Canada i discendenti di Guido, partito da un villaggio in cui abbondavano solo figli e miseria, gestiscono un' importante azienda che si occupa soprattutto di grandi impianti di stoccaggio e affiancano alla loro attività professionale una grande sensibilità per le questioni sociali. La giovane Lynsi è avvocato a Londra e si occupa di tutela dei diritti umani.

Chi era Guido Riva

Riva Guido ai primi del 1900 fu impegnato nel nascente movimento socialista. Gestì a Zurigo un locale che ancora esiste (Il Cooperativo) e che era punto d'incontro per socialisti ed anarchici da tutta Europa. Ospitò tra gli altri anche Mussolini prima della sua svolta fascista. Il futuro Duce era in Svizzera renitente alla leva ma, secondo quanto tramandato in famiglia Riva era anche poco incline al pagamento di vitto e alloggio. Quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale tornò volontariamente in Italia per difendere il Paese. Poi tornò a Zurigo ma durante i primi anni del nazismo il Cooperativo pullulava di soldati e ufficiali tedeschi e Guido preferì tornare a Monza dove morì pochi anni dopo. 

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