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Federico, il re delle cerimonie che produce il vero confetto della regina Teodolinda (mangiato in tutto il mondo)

La ricetta ispirata ai confetti presenti nel banchetto di nozze rappresentato negli affreschi del Duomo di Monza

Duomo di Monza, Cappella degli Zavattari. Negli affreschi che rappresentano le nozze fra Teodolinda e Agilulfo, i paggi offrono in coppe dorate i confetti, simbolo di amore e di speranza. 

Da quella scena dipinta sui muri della basilica cittadina è partito Federico Gerosa, titolare dell'azienda "Ercole Gerosa" di Brugherio, specializzata nella vendita di bomboniere e in generale nei servizi per eventi e matrimoni, per realizzare il vero e unico "confetto della regina (Teodolinda)". Secondo una ricetta che si perde nella notte dei tempi. "Quella nella Cappella degli Zavattari è la prima testimonianza iconografica della storia relativa ai confetti, e in particolare ai confetti presentati in occasione di cerimonie nuziali - ha spiegato - Il mio ha dunque voluto essere un omaggio alla città e alla storia di Monza. E in particolare a quella che può essere considerata la prima confettata della storia".  

L'antica ricetta

Per arrivare a produrre il confetto della regina Teodolinda, Federico ha prima dovuto mettere la testa sui libri. O meglio sugli antichi documenti. E studiare parecchio. "La genesi del confetto per come lo intendiamo noi oggi è tutt'altro che scontata - ha precisato - Il verbo confettare, prima del '400, veniva utilizzato nel senso di candire. I confetti per come li conosciamo noi sono nati dopo, e invero per lungo tempo non venivano mangiati ma lanciati agli sposi. Un po' come si fa oggi con il riso. Ecco perché quelli rappresentati nella Cappella degli Zavattari sono importanti: sono offerti per la prima volta da assaporare, raccolti in ricchi calici dorati"

E la ricetta? "Allora non esisteva ancora lo zucchero bianco, perché l'importazione dalla Americhe è cominciata più tardi (facendo peraltro del confetto un gioiello sui banchetti nuziali giacché il consumo di zucchero, visto il suo costo elevato, era destinato solo ai ceti più abbienti ndr)  - Di conseguenza i confetti erano realizzati impastando diversi tipi di farine che venivano fatte 'saltare' in padella insieme alle mandorle e al miele. Per la nostra produzione (che Federico ha affidato ad alcuni artigiani italiani) abbiamo scelto di mantenere la stessa ricetta. Ovvero senza l'ausilio di macchine industriali. Ma sostituendo il miele lo zucchero grezzo di canna. Che regala quel particolare aspetto un po' grumoso sulla superficie, ben diverso da quello dei più comuni confetti levigati e sbiancati che noi oggi conosciamo". 

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Venduti in tutto il mondo

Dal 7 luglio 2014, ovvero dal giorno in cui il marchio dei confetti è stato depositato come esclusiva dell'azienda brugherese, i confetti della regina hanno realmente spopolato. "Piacciono non solo per il gusto ma anche per la storia che rappresentano. Le richieste sono le più svariate ma tutte hanno un denominatore comune: celebrare insieme agli invitati, nel giorno del matrimonio, anche la storia del nostro territorio. Ci sono le coppie di sposi formate da giovani brianzoli ma anche quelle dove uno dei due coniugi è straniero. Al quale l'altro vuole far conoscere le proprie tradizioni".

E la fama dei Gerosa non si è fermata alla Brianza, ma negli anni si è allargata al Sud Italia e al resto del mondo. Arrivando fino in California e a New York. Dove i confetti dell'azienda Gerosa hanno fatto bella mostra alle nozze della figlia del presidente della nota multinazionale della Fruit of the Lomm.

Federico Gerosa

Tanti confetti "storici"

Fondata nel 1948 dal padre di Federico, Ercole, che in quel del quartiere Sant'Albino (nel tracciato oggi di Brugherio) aveva aperto un ingrosso di dolci, la Gerosa negli anni è diventata un punto di riferimento nel territorio per chiunque intenda organizzare eventi o matrimoni. Ercole, infatti, ben presto ha iniziato a dedicarsi anche al confezionamento di bomboniere con i rispettivi confetti. E proprio sui confetti, Federico ha deciso di puntare per il futuro dell'azienda: "La produzione del confetto di Teodolinda ci ha spinto a realizzare confetti, sempre secondo le ricette originali, che richiamano altri momenti della storia monzese. Come quelli "del saggio", che richiamano ancora i sapori dei tempi dei longobardi, o quelli "dell'antica limonaia", che invece guardano ai confetti che erano soliti degustare i regnanti nella Villa Reale di Monza".   

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