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Alla polizia locale 100mila euro per la lotta contro lo spaccio

Li ha stanziati il Pirellone per combattere lo spaccio nel Parco delle Groane

L'operazione "Progetto Parco" prosegue: dalla Giunta regionale sono stati stanziati 130mila euro per i controlli per debellare droga e delinquenza al Parco delle Groane e al Parco Pineta. 

Più precisamente 100mila euro per il Parco delle Groane e 30mila per il Parco Pineta. Fondi che verranno destinati per pagari gli straordinari agli agenti della polizia locale dei comuni coinvolti che da giugno a novembre di quest'anno saranno impegnati in attività di contrasto alla droga e alla delinquenza proprio in queste due grandi aree boschive della Lombardia. Per quanto riguarda i comuni brianzoli hanno aderito al progetto Meda, Limbiate, Seveso, Cesano Maderno, Cogliate, Ceriano Laghetto e Bovisio Masciago. Oltre all'ente Parco delle Groane e ai comuni di Bollate, Senago e Solaro. 

"L’obiettivo del progetto fortemente voluto e sostenuto da Regione - spiega l'assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato - è la restituzione e la fruizione sicura e serena dei parchi alla cittadinanza e rappresenta l’ennesima conferma del fatto che la regione c’è ed è sempre in prima linea, a supporto dei comuni e dei cittadini. Dopo il finanziamento per la video sorveglianza nei parchi, per il Parco delle Groane e il Parco Pineta arriva, infatti, anche il finanziamento per i servizi straordinari delle polizie locale. È ormai evidente che le aree boschive usate per lo spaccio sono un problema cogente che deve assolutamente essere affrontato in sinergia con tutti gli attori del territorio ed è proprio da questa considerazione che nascono gli accordi con le Prefetture e i Comuni territorialmente coinvolti.

Dal 2008 ad oggi sono state individuate 38 aree boschive in cui si spaccia droga, 'controllate' in gran parte dalle mafie africane. Solo per citarne alcune: il Parco del Bosco del Rugareto (che coinvolge le province di Milano e Varese) , il Parco Pineta (Como e Varese), il Parco del Lura (Como, Milano e Varese) e l’ormai famoso parco di Rogoredo, meglio conosciuto come “Bosco della droga”.

“I residenti in quelle zone sono ormai disperati e spaventati - conclude De Corato -. Dove infatti non accadeva quasi nulla e la vita scorreva tranquilla, oggi sono ricorrenti gli episodi in cui troppo spesso la criminalità organizzata la fa da padrone e arriva persino ad uccidere per controllare le vie dello spaccio. Lo scorso anno  il progetto che replichiamo oggi portò al  sequestro di armi e di sostante stupefacenti e all’arresto di alcuni spacciatori, a testimonianza del fatto che il presidio del territorio è l’unico efficace deterrente contro questa dilagante criminalità territoriale".

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