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La curiosità

L'aeroporto da mille e una notte parla (un po') anche monzese

A svelarlo con un post su Facebook il consigliere comunale Massimiliano Longo. Tra i progettisti anche un giovane designer monzese

"Lo sapete che quello che viene considerato il complesso aeroportuale più prestigioso al mondo dal punto di vista architettonico, oltre che essere tra in più lussuosi, parla un po’ anche monzese? Io sono rimasto a bocca aperta quando sono atterrato all’aeroporto internazionale di Doha, in Qatar, che nel 2021  nel 2022 è stato premiato come ‘miglior aeroporto del mondo'. Ma sono ancora più emozionato e felice quando ho saputo che a partecipare alla progettazione di quell’aeroporto da mille e una notte c’era anche un giovane monzese”. A parlare è il consigliere comunale Massimiliano Longo che con un post sulla sua pagina Facebook ha fatto scoprire un altro orgoglio professionale monzese. Luca Danesi, 40enne, diploma come geometra al Mapelli e poi laurea in Design al Politecnico di Milano, è tra i grandi professionisti italiani (ma non solo) che ha partecipato alla progettazione del grande scalo del Qatar.

Non un semplice aeroporto, ma una vera e propria città del lusso e dell’accoglienza, nel cuore del deserto. “È stata un’esperienza bellissima, sia dal punto di vista professionale che umano - racconta Luca Danesi a MonzaToday -. Nel 2014, quando è stato inaugurato, era l’hub più grande al mondo. Io all’epoca ero un consulente nel grande studio che si è occupato della progettazione, del coordinamento, e dello sviluppo esecutivo del progetto. E quello dell’aeroporto del Qatar è stato il primo importante progetto al quale ho collaborato”. Danesi ha lavorato alla progettazione e realizzazione delle Primium Passenger Lounge, suddivise in 12 aree tra Business, First e VIP class; per una superfice complessiva di 44mila mq.  “Una vera e propria città del lusso - spiega -. I dettagli degli spazi pubblici sono preziosi e ricercati:materiali decorati e texturizzati, progettati con l’intenzione di generare esperienze sensoriali in un ambiente artificiale. Dettagli da mille e una notte: legni e marmi pregiati, progettati in Italia e montati in loco”. Ma non solo: all’interno tantissimo verde, opere d’arte, angoli relax da fare invidia alle grandi spa. Oltre – naturalmente – ai negozi con i più grandi brand del lusso.

“È stata una grande impresa - prosegue -. Tre anni intensi di lavoro e di progettazione in Italia, con il coinvolgimento di molti artigiani della Brianza visto il grande amore che gli sceicchi hanno per l’artigianato italiano e per dettagli con i quali le opere vengono realizzate. È un vero e proprio paese, con ristoranti, zone relax, una spa e un albergo. Poi quasi un anno di lavoro direttamente in loco. All’epoca il Qatar era un grande cantiere, con un grande via vai di professionisti provenienti da tutto il mondo che stavano lavorando già alla realizzazione dei progetti per i Mondiali di calcio che si sono disputati nel 2022”. Luca Danesi da quel 2014 non è più tornato nel Qatar, ma quel post del politico monzese ha riacceso nel professionista brianzolo non solo un pizzico di nostalgia, ma l’orgoglio di aver partecipato alla realizzazione di uno dei capolavori di ingegneria e di architettura degli ultimi anni

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