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I 105 locali del comune vuoti: in uno troverà spazio (forse) la scuola per diventare falegnami e tappezzieri

Un sogno che potrebbe diventare realtà: ci sono i fondi di un privato pronto a investire nel progetto

“A Monza ci sono 105 locali pubblici vuoti, una sessantina nelle scuole. Alcuni possono tornare a vivere. Anche attraverso progetti di formazione scolastica e professionale”. Ad annunciarlo il sindaco di Monza Paolo Pilotto che nella mattinata di lunedì 16 ottobre è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione del rinnovato ristorante (con dehors) dell’Azienda speciale di formazione scuola Paolo Borsa.

Ritorno al passato e alla tradizione 

Perché il grande sogno della storica scuola civica monzese che ha aperto i battenti nel lontano 1861 è quello di ampliarsi proprio a due mestieri tanto cari alla tradizione brianzola: quello del falegname e quello del tappezziere. Due mestieri che hanno visto intere generazioni di giovani di Monza e circondario andare a bottega poco più che adolescenti. Qualche artigiano, compresa l’importanza di tramandare questi antichi mestieri alle nuove generazioni, aveva anche avviato una scuola professionale. “Con giovani che la mattina uscivano di casa con due schiscette - ha ricordato il sindaco Pilotto -. Quella per il pranzo dopo una mattina di lavoro a bottega, e alcuni avevano anche quella della cena perché dopo la bottega andavano a scuola”.

Investire sui giovani 

E proprio a Monza potrebbe sorgere una sorta di "succursale" della Borsa con il laboratorio di questi due antichi mestieri. Il condizionale è d’obbligo, anche se il sindaco e il suo vice Egidio Longoni hanno dimostrato interesse e apertura alla proposta di inaugurare questo spazio. Proposta avanzata dalla vulcanica Gisella Vegetti, presidente della Fondazione Camerani e Pintaldi che in pochi mesi ha rinnovato e attrezzato il bar e la cucina della scuola Borsa e i laboratori di informatica. “Ho un sogno, che si ricollega anche alla storia di questa Fondazione - ha spiegato Gisella Vegetti, presidente della Fondazione che dopo una vita trascorsa tra le corsie dell’ospedale San Gerardo di Monza una volta andata in pensione ha deciso comunque di mettersi a disposizione della comunità, investendo sui giovani -. Camerani e Pintaldi erano una coppia: marito e moglie che oltre a portare avanti l’azienda di famiglia con una falegnameria nota anche all’estero, avevano deciso di impegnarsi nella formazione e nel sostegno ai bambini malati. Una Fondazione che oggi porta il loro nome e investe proprio in questi progetti. Sarebbe bello aprire all’interno della Borsa anche corsi per futuri falegnami e tappezzieri”.

Il progetto della nuova biblioteca 

Nello storico edificio di via Borsa spazi non ce ne sono, ma il sindaco è certo che il progetto potrà realizzarsi in altri luoghi della città. In quegli spazi comunali che ad oggi sono vuoti, o che necessitano di un importante intervento di restyling. I fondi non mancano, ha fatto capire Vegetti che in meno di 2 mesi ha attrezzato con apparecchiature di ultima generazione la cucina e le aule di informatica della scuola. “Per esempio a breve la biblioteca di Cederna, oggi in via Zuccoli, verrà trasferita - ha aggiunto Pilotto -. In uno spazio di mille metri quadrati dietro alla cortina delle case di via Cederna. Uno nuovo spazio che, però, non è adatto a un laboratorio di falegnameria, ma credo fortemente in questo progetto”.

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