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"Disabili giù dal treno: quando in aereo hanno umiliato anche mio figlio autistico"

Il racconto di Nico Acampora che ha parole dure contro chi non è stato in grado di garantire ai ragazzi il diritto di salire: "Dimettetevi"

La vicenda dei ragazzi disabili obbligati a ritornare da Genova a Milano in pullman perchè il loro vagone prenotato era stato occupato da altri passeggeri che non ne hanno voluto sapere di alzarsi, non lo poteva lasciare indifferente. Perchè lui, quell'ignoranza e quella maleducazione, le aveva vissute più volte sulla sua pelle. Lo sa bene Nico Acampora, fondatore di Pizzaut la prima pizzeria gestita da ragazzi autistici, ma ancora prima papà di Leo un bambino autistico. 

Acampora interviene duramente in merito a questa triste vicenda, ribadendo la sua solidarietà alle famiglie e in primis ai ragazzi. Ma raccontando anche un'esperienza molto personale che ancora oggi lo ferisce. Quel primo viaggio del suo Leo in aereo, a combattere contro l'ignoranza e la maleducazione di una passeggera. "Durante il primo volo aereo con mio figlio Leo una signora si  lamentatò perché Leo era irrequieto - racconta Acampora sul suo profilo Facebook -. Ci disse  che era un bambino maleducato e noi pessimi genitori perchè non riuscivamo a tenerlo buono. Allora spiegammo alla signora che Leo era agitato perchè autistico al suo primo volo aereo e che non era un bimbo maleducato". Ma la risposta della donna fu agghiacciante. "Se è autistico tenetelo a casa,  non fatelo viaggiare".

Acampora ha ancora la pelle d'oca quando ripensa e a quell'episodio. Una cattiveria e ignoranza che si è ripetuta pochi giorni fa anche anche su quel treno che i ragazzi diversamente abili avrebbero dovuto prendere per ritornare a casa. "La cattiveria e l'ignoranza di privati cittadini sono un tratto comune del viaggio in aereo di mio figlio  e del viaggio in treno dei ragazzi - aggiunge il papà di Pizzaut -. In questo episodio del treno, infatti, esistono delle responsabilità oggettive che vanno oltre la deprecabile cattiveria ed ignoranza dei singoli. In questo episodio del treno bisogna chiedersi dove fosse il capotreno? Dove fosse la Polizia ferroviaria? Dove fosse TrenItalia? Perchè i posti a sedere erano del gruppo di ragazzi disabili, erano posti prenotati, pagati e riservati al gruppo ed occupati illegalmente illegittimamente da altri".

Acampora ha parole molto dure proprio nei confronti di chi avrebbe dovuto garantire ai ragazzi diversamente abili di poter ritornare il treno, avendo precedentemente prenotato. "Se non siete capaci di garantire l'umanità, l'inclusione, i diritti dei più fragili, siate capaci di garantire i vostri viaggiatori: questo dovete essere capace di farlo, è solo il vostro mestiere, oppure dimettetevi". 

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