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Domenica, 28 Aprile 2024
Pedemontana / Lissone

Pedemontana: a che punto siamo con il progetto? Ma la protesta non si ferma

Intanto il 23 ottobre si terrà a Lissone un incontro pubblico organizzato da Alleanza Verdi Sinistra

Pedemontana: a che punto siamo? Questa la domanda che molti cittadini si fanno. A che punto è esattamente quel progetto che – nella tratta di Seveso-Meda dovrebbe partire entro la fine dell’anno con gli interventi di bonifica delle aree contaminate dalla diossina – e che continua a vedere amministratori locali (bipartisan), comitati, associazioni e cittadini ribadire il secco no a questa grande autostrada che potrebbe attraversare la Brianza.

Di Pedemontana si parlerà il 23 ottobre, a Lissone, in un incontro pubblico organizzato dalle reti civiche Alleanza Verdi Sinistra. Appuntamento alle 21 nella sala polifunzionale della biblioteca (piazza Iv Novembre) dove interverranno Onorio Rosati (consigliere regionale AVS) ed Eleonora Evi (deputata Avs e co-portavoce nazionale di Europa Verdi). Evi il 10 ottobre a Roma era presente alla conferenza stampa organizzata dal Pd e dai sindaci del Vimercatese al termine della Conferenza dei Servizi. La deputata aveva annunciato di aver scritto alla BEI (Banca Europea per gli Investimenti) per chiedere delucidazioni in merito ad eventuali finanziamenti per il progetto della Variante della Tratta D. “Se il progetto iniziale viene cambiato ci saranno ulteriori valutazioni per decidere se finanziarlo oppure no”, ha spiegato.

Il passaggio di Pedemontana a Lissone sarà molto impattante, sia nella fase cantieristica sia quando l’opera sarà terminata. A subire i disagi gli abitanti della frazione di Santa Margherita dove, appunto, il grande pratone sarà tagliato dall’autostrada, “isolando” ulteriormente la frazione che raggiungerà il primato, tutt’altro che invidiabile, di ospitare il più grande svincolo stradale d’Europa. I cittadini si sono mobilitati organizzandosi in un Comitato.

Chi fa parte del Comitato

“Il Comitato per la difesa del territorio - No Pedemontana è nato a marzo 2023 - aveva spiegato alcuni mesi fa a  MonzaToday Marco Donadel, componente del direttivo -. Siamo nati nel momento in cui è sorto il problema. Un problema che riguarda tantissimi cittadini e che va al di là della politica. Si sono ritrovati insieme a dire no alla realizzazione di Pedemontana tantissime persone di ogni età, estrazione sociale, orientamento politico”. Persone tutte accomunate da un unico desiderio: non avere un’autostrada (privata e costosa) sotto casa, e poter continuare a vivere tranquillamente senza i gravi disagi che la realizzazione dell’infrastruttura porterà a Santa Margherita. “Pedemontana è un’autostrada realizzata da un privato - prosegue -. Regione Lombardia, in questa vicenda, sta facendo gli interessi del privato e non dei cittadini che non sono mai stati ascoltati. Ecco perché abbiamo deciso di andare direttamente sotto il Palazzo della Regione, nella speranza che questa volta le istituzioni ci ricevano e ci ascoltino”.

Cosa succede se arriva Pedemontana

Se Pedemontana verrà costruita l’impatto per chi vive nei pressi dell’autostrada sarà molto forte. “Lissone vive già il problema della cementificazione e della mancanza di aree verdi - spiega Marco Donadel -. Verrebbe intaccata una delle poche aree verdi rimaste. Santa Margherita verrebbe così stretta tra la Statale 36 e Pedemontana, con un grave inquinamento acustico e dell’aria. La viabilità diventerebbe ancora più pericolosa. Diventerebbe difficile anche spostarsi in bicicletta pedalando accanto ai camion che sfrecciano. La frazione verrà tagliata e per andare a Lissone o comunque uscire da Santa Margherita servirebbe l’auto. Un bel problema, soprattutto per gli anziani”. A ciò si unisce anche la paura per gli scavi. “Inutile nascondersi, il problema diossina esiste - aggiunge -. La terra verrà smossa e logicamente la diossina si muove nell’area: non resta ferma come qualcuno ci vuol far credere entro certi limiti. Verrà anche trasportata sui camion che attraverseranno il territorio. Perché dobbiamo rischiare tutto questo per un’autostrada che non serve? Un’autostrada i cui costi di percorrenza, abbiamo già visto, sono elevati e quindi poco appetibile per gli automobilisti”.

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