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Lombardia, la regione proroga il contratto con Trenord per tutto il 2021 (a causa del covid)

Contratto prorogato fino al 31 dicembre 2021 con un emendamento dell'assessore Caparini

Via libera del consiglio e affare fatto. Regione Lombardia ha prorogato fino al 31 dicembre 2021 il contratto di servizio con Trenord - che sarebbe scaduto a inizio 2021 - per il trasporto ferroviario regionale. Il prolungamento, "alle medesime condizioni contrattuali", è arrivato grazie a un emendamento alla legge di stabilità 2021/2023 presentato dall'assessore al bilancio del Pirellone, Davide Caparini, e approvato mercoledì dal consiglio. 

L'operazione è stata resa possibile dall'emergenza covid in atto, che ha dato alla giunta maggiori margini di manovra. "Il presente emendamento - si legge nella relazione illustrativa - proroga il contratto in affidamento diretto per i servizi ferroviari regionali di Trenord 2015-2020" e "il contratto 2008-2017 per la Linea S5, affidato con gara all'Ati costituita da Trenord e Atm". "In base al valore di fatturazione 2020 il contratto Trenord è stimabile, a programma di esercizio pre-Covid, in un valore annuo di euro 450.629.763,81, 495.692.740,19 Iva inclusa, mentre quello per l'S5 è stimabile in un valore annuo di euro 17.959.899,00, 19.755.888,90 Iva inclusa", sottolinea l'emendemanto. 

La proposta, spiega il testo, "si inserisce tra le misure indicate dal c.d. D.L. Cura Italia" al fine "di contenere gli effetti negativi che l'emergenza epidemiologica sta producendo nel tessuto socio-economico". 

Dopo affidamento diretto o bando europeo? 

Al momento della presentazione dell'emendamento, la scorsa settimana, c'era chi aveva già guardato al futuro. Questo nuovo anno di gestione Trenord, secondo il consigliere di Azione, Niccolò Caretta, "dovrà fornire lo spazio temporale per la progettazione di gare europee almeno su alcune tratte", era stato il suo appello. "L'emergenza covid-19 ha rivoluzionato il modo di muoversi dei cittadini lombardi e Regione Lombardia dovrà tenerne conto ragionando in ottica qualitativa e quantitativa ottimizzando il servizio e - aveva concluso - evitando il rischio di assembramento".

Dal Pirellone, invece, più volte si è ipotizzato un affidamento diretto fino al 2030 alla stessa Trenord in cambio di 5 miliardi di euro. E in effetti l'assessore regionale ai trasporti, Claudia Maria Terzi, aveva bollato come "demagogica" la proposta di una gara europea, sostenendo che "non c'è alternativa italiana a Trenord".

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