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Domenica, 28 Aprile 2024
In città

A Monza arriva il bastone "parlante" per aiutare chi non vede

Il dispositivo, connettendosi a un piccolo circuito elettronico posto sul bastone bianco, permette ai non vedenti di muoversi in autonomia e senza sbagliare percorso

Una "voce amica" che rende la città accessibile anche a chi non vede. 

È ora possibile anche a Monza l'utilizzo di LETIsmart, l'innovativo dispositivo elettronico che se applicato al tradizionale bastone bianco per ciechi permette ai disabili visivi di orientarsi e interagire con l'ambiente urbano muovendosi in autonomia. Per volontà dell’Uici di Monza, infatti, in città sono stati installati 2 radiofari, uno nella sede dell’Uici e uno alla biblioteca italiana per i ciechi Regina Margherita, che proprio collegandosi al nuovo dispositivo permetteranno ai non vedenti e agli ipovedenti di essere indirizzati attraverso una "voce amica" negli spostamenti in città senza essere essere accompagnati. 

Cos'è il dispositivo LETIsmart

Tutto è all’interno di un micro circuito elettronico dal peso di soli 8 grammi che viene integrato in un normale bastone bianco senza inficiare né peso né ergonomia e rendendolo parlante ed interattivo. O in un piccolo scatolotto chiamato "pocket" che la persona può tenere in tasca. L'apparecchio super leggero, collegandosi con dei radiofari (come quelli posizionati appunto a Monza) premette dunque all’utente di salire sull’autobus, o di attraversare la strada, o ancora di entrare negli edifici pubblici, nei negozi, nei bar e nei ristoranti in totale autonomia, anche se non è accompagnato. Senza per esempio il rischio di salire sul bus sbagliato, di urtare le persone, o di entrare in uffici o al ristorante senza sbattere contro la porta.

Chi lo ha progettato

Il progetto si chiama LETIsmart ed è stato ideato e progettato da Marino Attini, ingegnere ipovedente già presidente dell’Uici di Trieste e oggi componente della direzione nazionale Uici. LETIsmart è un omaggio alla moglie mancata prematuramente alcuni anni fa: Marino non si è arreso e ha deciso di realizzare qualcosa di utile nel nome di sua moglie e che potesse migliorare la vita di chi non vede. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi anche all’Uicidi Monza, con un confronto anche con l’assessore al Welfare Egidio Riva.

A Monza i 2 radiofari

Per volontà dell’Uici di Monza in città sono già stati installati 2 radiofari: uno nella sede dell’Uicie uno alla biblioteca italiana per i ciechi Regina Margherita, con tutti gli strumenti per eventuali dimostrazioni. "Questo sistema sta prendendo piede in molte città italiane anche grazie all’aiuto dei Lions - ha spiegato Nicola Stilla, consigliere nazionale dell’Uici -. Ci auguriamo che anche l’amministrazione comunale e anche i privati possano spingere questo progetto ampliandolo a un numero sempre maggiore di strutture e di punti sensibili della città. Nei prossimi giorni contatteremo l’associazione dei farmacisti. Inoltre stiamo collaborando con Regione Lombardia affinché il bastone bianco non sia completamente a carico dell’utente".

Come funziona il dispositivo

La filosofia alla base di LETIsmart è molto semplice: permettere al non vedente nei piccoli e quotidiani spostamenti (al lavoro, in centro, al bar per la colazione, al ristorante per la cena con gli amici) di muoversi da solo grazie al micro computer parlante inserito nel bastone bianco. Che, attivato, consente alla persona con disabilità visiva di orientarsi per raggiungere un punto preciso della città anche nelle situazioni più difficili (caos per strada fermate dell'autobus e locali affollati) o nei luoghi che non conosce. LETIsmart è collegato a un radiofaro che è posizionato sui mezzi pubblici, nei semafori, all’ingresso degli uffici o dei negozi. A una distanza di circa 50 metri il dispositivo elettronico si collega dunque con il radiofaro, e indica alla persona non vedente attraverso un segnale sonoro personalizzato e direzionale, e con la semplice pressione di un pulsante, il punto preciso da raggiungere. Come se un amico lo chiamasse. Nel caso del mezzo pubblico, per esempio, il non vedente schiaccia un piccolo pulsante che c’è sul bastone e prenota la fermata. Viene allertato anche l’autista. E sempre il suono indica al passeggero dove deve andare per salire sul bus. Lo stesso principio vale per il semaforo, ma anche per l’ingresso nei locali e negli uffici: il segnale indica al cieco la direzione e se la persona deve attraversare la strada, oppure entrare nel locale schiaccia il pulsante, fa suonare il segnale e lo segue senza rischio di intoppi e di situazioni imbarazzanti. Tutto questo per rendere le città più vivibili anche per chi è al buio. "La strumentazione funziona ed è di facile apprendimento anche per coloro che hanno poca dimestichezza con le nuove tecnologie - ha spiegato l’ideatore Marino Attini - Il dispositivo è stato realizzato in modo gratuito e messo a disposizione dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti e oggi rappresenta la tecnologia standard nazionale”. 

ll progetto: la città del presente

Ma accanto a LETIsmart è stato presentato anche il volume intitolato “La città del presente” che raccoglie un gran numero di informazioni, consigli, suggerimenti e immagini con lo scopo di essere un comodo e semplice strumento di indirizzo alle diverse problematiche. Scritto in modo discorsivo e semplice, raccoglie le esperienze, le osservazioni e la ricerca di tutti i componenti del gruppo di lavoro Uici vita indipendente, che hanno creato quest'opera in oltre un anno di lavoro con l'obiettivo di donarlo a tutte le amministrazioni. Un dono che a Monza ha un significato particolare e che, proprio in questo momento storico, può essere di grande utilità per l’amministrazione impegnata nella redazione del Peba (Piano di eliminazione delle barriere architettoniche).

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