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La storia

Michela e Beatrice, le due sorelle "droghiere" a Monza e la bottega con tre generazioni di storia

La drogheria Cirla, a Monza dal 1963, è stata riconosciuta da Regione Lombardia "Attività storica". La premiazione e la soddisfazione

Una piccola bottega dove trovare delizie e rarità di ogni tipo. Un'attività presente a Monza dal 1963, fondata da Luigi Cirla, il nonno di Michela e Beatrice che ancora oggi portano avanti l'attività di famiglia, "droghiere" da tre generazioni. Un impegno quotidiano che è stato recentemente riconosciuto anche da Regione Lombardia che ha consegnato alla Drogheria Cirla, in via Bartolomeo Zucchi 14, a Monza, l'attestato di attività storica

"Il lavoro di una vita, i sacrifici, le gioie e la dedizione, la nostra bottega è ufficialmente attività storica. Una valanga di emozioni e ricordi ci travolgono, i tuoi 50 anni dietro il banco ci hanno permesso oggi questo grande traguardo. Caro droghiere questo riconoscimento è dedicato a te, che ci hai insegnato a sognare. Un grazie speciale alla nostra mamma che ci accompagna in questa avventura e soprattutto a tutti voi. Grazie" hanno commentato le due titolari Michela e Beatrice Cirla che ancora oggi portano avanti la tradizione di famiglia accogliendo i clienti nella loro bottega che, soprattutto nel periodo di Natale, fa respirare atmosfere magiche e profumi deliziosi. 

Drogheria Cirla4

Portare avanti il mestiere del nonno e del padre Ugo

Dopo la morte del padre Ugo sono state loro a portare avanti la rinomata bottega di famiglia fondata dal nonno Luigi nel 1963, nel centro di Monza, e nella quale la vendita delle spezie è da sempre un must. E quest'anno, grazie al ritrovamento di un'antica ricetta, le due sorelle anche dato vita al Bàrbisón, il primo amaro dedicato alla città di Teodolinda.

Michela e Beatrice Cirla, titolari dell'omonima drogheria di via Zucchi, rappresentano oggi la terza generazione di droghieri (ma tutta al femminile) che porta avanti una passione lunga 60 anni. Visitando la loro bottega, dove in una a suggestiva atmosfera senza tempo ci si può perdere fra gli storici scaffali e cassetti che un tempo ospitavano spezie, infusi, unguenti e aromi, e che oggi ospitano prodotti artigianali selezionati con passione da produttori di tutta Italia ed Europa, la sensazione è quella di trovarsi un un antro magico dove la tradizione sa stare al passo coi tempi moderni. 

Non è una caso, dunque, la volontà delle due sorelle di voler omaggiare Monza, in occasione dei 60 anni della drogheria, con un prodotto speciale. Frutto di un curioso ritrovamento.

L'invenzione del Bàrbison, l'amaro di Monza

"Si tratta di un'antica ricetta di famiglia per la realizzazione di un amaro, scritta a mano da nostro padre all’inizio della sua attività commerciale - aveva raccontato a MonzaToday Michela - Scovarla per noi è stato come trovare un tesoro immenso. Che certamente non volevamo sprecare. Il passo successivo è stato dunque distillare quell’incredibile eredità in un prodotto che potesse essere sulle tavole di tutti. E lo abbiamo fatto servendoci dell'operato di una distilleria locale”. Menta piperita, radice di liquirizia, rabarbaro, cardamomo e china: queste le prime spezie con cui il Bàrbisón -  il nome scelto per l'amaro - è stato prodotto. Un nome non casuale, “il baffone” in dialetto monzese, nome con il quale il padre delle due ragazze veniva chiamato affettuosamente dalla sua clientela. E il cui amaro, oggi dedicato a Monza, in passato aveva già incantato la città. Per poi scomparire. Con i suoi profumi lontani, che si sprigionano in un amaro amaricante, accogliente e famigliare.

"Il Bàrbisón è questo: un fine pasto che unisce attorno alla tavola le persone care della nostra vita - avevano continuato Michela e Beatrice - Un amaro che invita alla condivisione, al ricordo di momenti passati insieme e invita a sostare ancora un po’, ad intrattenersi con chi amiamo. Nostro padre ci ha insegnato a non correre. Allora, infatti, i clienti che entravano nella nostra drogheria si fermavano a lungo chiacchierare con il Bàrbisón, che diventava amico sincero e confidente”.

Un omaggio, dunque, di due giovani donne al padre, alla drogheria di famiglia, e alla città. Che ancora oggi non ha smesso di amare la loro bottega. Ove la voglia di trasmettere i valori della tradizione e gli insegnamenti del passato di Michela e Beatrice non è mai venuta meno. 

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