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Il supermercato alle porte della Brianza dove 'si fa la spesa gratis'

Si chiama Bottega della solidarietà e aprirà nei prossimi mesi a Cernusco sul Naviglio (Milano)

Si chiama Bottega della Solidarietà, è un supermercato speciale dove sarà possibile 'fare la spesa gratis' e aprirà nei prossimi mesi a Cernusco sul Naviglio, hinterland nord est di Milano. 

A promuovere l'iniziativa, che si rivolge alle persone bisognose, è la Comunità pastorale cittadina, che ha affidato alla Caritas e all’Associazione Farsi Prossimo Cernusco il compito di realizzarla. A breve dovrebbero partire i lavori di ristrutturazione del negozio di via Corridoni, di proprietà della Parrocchia San Giuseppe Lavoratore, dove sorgerà la Bottega. Nel frattempo la Caritas è alla ricerca di nuovi volontari per garantirne l’apertura settimanale nelle gior­nate di giovedì e venerdì dalle ore 16 alle ore 19.30 e sabato dalle 9alle 12.30.

Nel negozio potranno fare la spesa i nuclei familiari che, dopo aver contattato il centro di ascolto Caritas, avranno ricevuto in dotazione una tessera ad hoc. La quantità degli acquisti dipenderà dal numero di componenti della famiglia e dal reddito. Anche chi non si trova in difficoltà è comunque chiamato a partecipare al progetto, facendo volontariato del mini market o rifornendolo con gli alimenti necessari.

"La Bottega della Solidarietà – mette in luce l'ultima edizione del mensile della comunità pastorale, Voce amica – vuole essere un segno che dimostri l’attenzione delle parrocchie alle persone più bisognose e aiuti costantemente a riflettere sui temi del diritto al cibo e dello spreco alimentare. La crisi economica e il parallelo arretramento del sistema di protezione sociale hanno portato nuove famiglie a chiedere aiuto alle parrocchie sotto forma di generi alimentari".

"La Bottega della Solidarietà – continua il periodico – intende quindi dare una rispo­sta al bisogno alimentare delle famiglie cercando di co­niugare i seguenti obiettivi educativi, ambientali e sociali: rispondere ai bisogni di sussistenza di persone e fami­glie in difficoltà; superare il tradizionale sistema del 'pacco viveri', pro­muovendo autonomia; favorire l’autodeterminazione e la responsabilità nelle scelte mantenendo il rispetto della dignità della persona; recuperare le eccedenze alimentari; sollecitare la comunità civile a farsi carico del problema della sussistenza delle persone fragili; stimolare le comunità parrocchiali a condividere i propri beni con chi è in difficoltà; promuovere la crescita degli operatori coinvolti, che vengono sollecitati ad agire secondo una logica progettuale".

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