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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Sotto il grande depuratore e sopra un angolo verde: a Monza il primo progetto in Italia

Sotto il terreno sei vasche coperte e un impianto basato su una tecnologia nuova portata per la prima volta in Italia, a Monza. E sopra un’opera che integra innovazione, acqua e ambiente con spazi verdi e specchi di oro blu che oltre a migliorare la qualità delle acque in uscita dall’impianto diventerà un luogo della città

Monza, attraverso l'acqua, fa scuola in Italia. Brianzacque nellla Giornata Mondiale dell’Acqua ha presentato il grande progetto di adeguamento del depuratore di San Rocco, del valore di 35 milioni di euro. Un'opera di grande portata che si pone come obiettivo l’adeguamento dell’impianto alle nuove normative sulla qualità delle acque che coniuga una tecnolgia innovativa, sperimentata per la prima volta in Italia, con l'ambiente. Alla base del progetto la necessità di allinearsi alla nuova Direttiva Europea sul trattamento delle acque reflue in termini di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 e di rientrare nei limiti delle indicazioni di ARERA e di ARPA Lombardia rispetto alla qualità delle acque in uscita che trovano nel fiume Lambro il recapito finale.

La nuova tecnologia per la prima volta usata in Italia 

Il progetto prevede la costruzione di un nuovo comparto di ossidazione biologica, ipogeo, adiacente al depuratore esistente e ad esso collegato, nell’area dismessa dell’ex Trattamento Rifiuti Speciali (TRS). Sarà composto da sei vasche interrate, coperte e sigillate in modo ermetico così da evitare la dispersione di rumori e di miasmi. Le fonti odorigene verranno captate e convogliate in una struttura di trattamento e per il funzionamento della nuova sezione biologica, sarà utilizzata una tecnologia innovativa con biomasse aerobiche granulari (AGS). Questa tecnologia a basso impatto ambientale, è già stata sperimentata con successo per dieci mesi sull’attuale impianto di San Rocco e sarà impiegata per la prima volta in Italia, su un depuratore in scala reale. Un metodo già consolidato in Europa capace oltre che di migliorare la qualità delle acque in uscita, di ridurne i volumi, di abbassare i consumi di energia, di mantenere l’attuale produzione di biogas e di eliminare l’uso di reattivi chimici per la rimozione del fosforo. La nuova sezione occuperà un’area di 3.840 mq, poco meno del 7 % rispetto a quella su cui si estende oggi il depuratore mentre, i volumi di acqua trattata, saranno pari al 30%.

Come cambierà il depuratore

In superficie, sopra le vasche nascoste del depuratore, è prevista la creazione di una grande area verde con giardini pensili e percorsi per renderli visitabili. Attraverso necessarie movimentazioni del terreno, il progetto ingegneristico genererà una nuova orografia dove natura e architettura si integrano dando luogo ad un paesaggio inedito, capace di accogliere e di stupire. Una vera e propria metamorfosi per questi spazi che consentiranno il recupero e la rigenerazione urbana dell’ex area industriale, di proprietà di BrianzAcque e dismessa ormai da anni. Nascerà uno spazio ein plain air con funzioni anche didattiche, caratterizzata da una ricca vegetazione con la presenza di alberi, arbusti e piante erbacee appartenenti ad un’ampia gamma di specie, un torrione verde, una serra da utilizzare come punto d’accoglienza per scuole e studenti in visita guidata al depuratore. Ad un giardino di tipo formale in prossimità della serra, farà da contraltare uno spazio con geometrie più morbide e naturaliformi nella parte verso il bocciodromo. Il progetto verrà sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano (DiSAA). 

"Un intervento destinato a lasciare il segno nei prossimi decenni per la bellezza, per la sostenibilità del territorio in termini di benefici per l’ambiente che si tradurranno innanzi tutto in una miglior qualità delle acque restituite al fiume Lambro” ha detto il presidente Enrico Boerci. "Sarà una opera pubblica unica ed eccezionale con un cambio di paradigma rispetto al concept dei depuratori tradizionali”. Della stessa idea anche il progettista, il professor Giulio Senes: “Si tratta del primo progetto in Italia di questo tipo e non è una sfida semplice. Brianzacque è stata una delle prime aziende di servizio idrico integrato del territorio che ha creduto nel binomio verde e acqua e ha messo sul tavolo investimenti e idee” ha spiegato il docente del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università degli Studi di Milano (DiSAA).

Quando sarà pronto il nuovo depuratore

Costerà 35 milioni di euro e sarà pronto nel 2028. Terminato lo studio di fattibilità, il progetto infatti è ora nella fase di redazione definitiva, il cui completamento, comprensivo di tutti i permessi autorizzativi, è atteso per il primo semestre 2025. Successivamente, verrà bandita la gara e quindi dare inizio ai lavori.San Rocco - proposta verde

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