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Il centro sociale "cambia il ritmo" a Monza: grande evento in piazza a suon di musica e protesta

La Foa Boccaccio organizza l'evento Uragano Street Parade

Il ritmo lo cambiamo noi. Questo lo slogan che compare sulle locandine della Foa Boccaccio per annunciare il grande evento organizzato dal centro sociale di Monza per il 30 marzo. Prendendo in prestito lo slogan della campagna elettorale della coalizione che ha sostenuto il sindaco Paolo Pilotto (Il Ritmo di Monza) gli antagonisti – critici nei confronti della giunta di centrosinistra – organizzano un grande evento “contro sorveglianza, speculazione e cemento per una città accessibile ed ecologica”. Il sabato santo il centro sociale si riunirà alle 15 in piazza Castello da dove partirà l’evento “Uragano Street Parade” che vedrà le strade di Monza invase da musica a tutto volume. Una “protesta musicale” che la Foa aveva già sperimentato nel 2018 durante la giunta Allevi con l’evento “Scorpio”, street parade che scimmiottava l'operazione della polizia Scoropione avvenuta proprio nel capoluogo brianzolo.

Ma con l’arrivo della giunta di centrosinistra i malumori del centro sociale non sono cambiati e gli antagonisti, che non nascondono le critiche a sindaco e giunta, tornano a manifestare in piazza. “Eccolo il ‘nuovo’ ritmo di Pilotto – si legge sui social annunciando l’evento del 30 marzo - ossessione per la sicurezza, perquisizioni, sgomberi, investimenti sulla videosorveglianza, cementificazione, controllo di vicinato, desertificazione culturale. Questo è il menù completo che ci offre il sindaco a quasi due anni dal suo insediamento. E noi, senza ringraziare, rifiutiamo. Tra le sue promesse spicca sicuramente quella di garantire sicurezza e ordine per le strade, desiderio che si evince dal simpatico slogan ‘La città di tutti è sicura e bella’: se per esserlo è necessario il rafforzamento e presidio fisso di polizia locale e forze dell’ordine, sistemi di videosorveglianza intelligente e incremento delle reti di controllo del vicinato, allora abbiamo parametri di bellezza differenti. Non è di certo questa la città che desideriamo”. 

Le critiche, questa volta, non vanno solo al primo cittadino ma anche all’assessore Marco Lamperti, colpevole secondo il centro sociale di non promuovere una città verde, innovativa e sostenibile.  “Nuovi progetti di cementificazione di aree verdi (via Gallarana), palazzine a pioggia sulle aree dismesse (via Verità, via Timavo, etc...), compensazioni negate (vedi Sant'Albino con la vicenda Elesa) e, per giungere a oggi, il progettone dello svincolo di San Rocco, ennesimo folle sperpero di denaro pubblico (42 milioni), un intervento destinato a squartare il quartiere, tragico dal punto di vista ambientale – spiegano gli antagonisti sui social -. Di verde a Monza è rimasto quindi ben poco, a parte la retorica "green" con cui questa gente continua a fregare il proprio elettorato e a gonfiare le proprie tasche. La realtà è che viviamo in una città con migliaia di unità abitative sfitte, un inquinamento tra i più alti al mondo, con uno dei tassi di consumi di suolo più alti nel nostro Paese, con fenomeni atmosferici (caldi torridi estivi alternati a tempeste tropicali) evidentemente dovuti a decenni di politiche di consumo e di favori ai palazzinari di turno. Pilotto e i suoi adepti non fanno eccezione”.

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