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Il caso

"Scendi dal bus che ti ammazzo": a Monza aggredito autista

È successo a Salvatore Russo, già consigliere comunale della Lega: "Contratti da fame e troppi rischi, serve un intervento urgente"

Punta il dito sui "contratti da fame" e sui "troppi rischi legati alla professione" l'autista Salvatore Russo, già consigliere comunale della Lega nella passata amministrazione Allevi, dopo l'aggressione che l'ha visto protagonista qualche giorno fa sul bus dove era in servizio. 

Erano circa le 6,30 del mattino, infatti, quando alla guida dell'autobus di linea diretto da Monza verso Cologno Monzese, e dopo essersi fermato come previsto in piazza Castello, è stato aggredito violentemente da un passeggero italiano. "Sul pullman c'erano parecchie persone - ha raccontato a MonzaToday - E probabilmente per non dover attendere la discesa degli altri passeggeri un uomo ha preteso di scendere dal bus dalla porta anteriore, contravvenendo al regolamento. Visto che il bus era affollato  l'ho lasciato fare, limitandomi a ricordargli che però in futuro avrebbe dovuto fare più attenzione".

Di lì, la reazione alquanto inattesa e "inferocita" dell'uomo. Che dopo essere sceso dal pullman è risalito e si è diretto verso l'autista. Aggredendolo verbalmente e minacciandolo. "Ti ammazzo, scendi che ti rendo a pugni!" le parole dell'uomo rivolte a Russo, che nel frattempo ha solo potuto rimanere dietro la paratia di sicurezza per evitare il peggio. E aspettare che l'uomo si calmasse per poter riprendere la corsa.

"Pare di lavorare in trincea - si è sfogato dopo l'accaduto Russo, ricordando come le aggressioni nei confronti degli autisti siano andate aumentando negli ultimi anni - E rispetto alla paga che riceviamo i rischi che corriamo quotidianamente sono troppi. Non c'è sicurezza nè per noi e nemmeno per i passeggeri, e la pressione cui siamo sottoposti quotidianamente è ormai insostenibile perché le aggressioni sono all'ordine del giorno". Poi la richiesta, in previsione del rinnovo contrattuale che interesserà gli autisti: "Servono più investimenti per i presidi di sicurezza perché non possiamo difenderci da soli. Basti pensare che molti autobus non dispongono nemmeno delle paratie (in gergo tecnico driver safety wall ndr) - ha spiegato - Anche denunciare, in molti casi, si rivela solo una perdita di tempo, io stesso non l'ho fatto.Spero che le battaglie, da me appoggiate, che da anni sta portando avanti il capogruppo regionale della Lega Alessandro Corbetta per la sicurezza sui mezzi pubblici possano portare a una soluzione. Credo che anche il ministro Matteo Salvini debba sapere quali siano le condizioni nelle quali siamo costretti a lavorare: vivendo nella paura e con buste paga misere". 

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