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Cronaca

Aggressione in carcere: un agente della penitenziaria finisce in ospedale

L'episodio è accaduto ieri sera nella casa circondariale di Sanquirico

Attimi di tensione nel carcere di Monza e un agente della polizia penitenziaria finisce in pronto soccorso. L’episodio è avvenuto nella prima serata di ieri, martedì 12 marzo, quando per motivi ad oggi non resi noti, un agente della polizia penitenziaria sarebbe  stato aggredito da un detenuto. A comunicarlo è Domenico Benemia, segretario regionale della Uilpa, che alla redazione di MonzaToday ha fatto sapere: “Ennesima aggressione nella casa circondariale di Monza da parte di un detenuto straniero verso un collega di polizia penitenziaria; il collega è stato trasferito al pronto soccorso per le cure del caso”.

Non è il primo episodio; già in passato erano stati denunciati dal sindacato aggressioni all’interno della casa circondariale. Un carcere, quello monzese, che settimana scorsa durante un incontro a Monza sulle condizioni dei detenuti in Italia, presentava diverse criticità come illustratato dall’avvocato Enrico Vincenzini di Antigoneù (associazione nata alla fine degli anni Ottanta per i diritti e le garanzie nel sistema penale). 

I numeri del carcere di Monza 

I numeri forniti da Vincenzini non lasciano spazio ad equivoci: alla data del 29 febbraio 2024 erano 706 le persone detenute nel carcere di Monza rispetto alle 411 previste dal regolamento. Anche il numero del personale (conteggiato in base ai 411 detenuti che dovrebbero essere accolti nelle celle) è molto più basso: servirebbero 321 agenti, ma ce ne sono 280; sono previsti 8 educatori ma ce ne sono 6 così che ogni educatore dovrebbe seguire oltre 100 detenuti. A mancare sono anche gli psichiatri: ne sono previsti 11, in organico ce ne sono 7. 

Tanti malati psichiatrici e pochi medici

“Quella del carcere di Monza, così come molti altri carceri d’Italia, è una situazione di profonda sofferenza – ha spiegato l’avvocato Vincenzini -. Peraltro nella casa circondariale brianzola ad oltre il 20% dei detenuti è stata diagnosticata una malattia psichiatrica grave. L’équipe è molto attenta e svolge un grande lavoro, ma i medici non bastano”. Il rappresentante di Antigone ha illustrato i deficit del sistema penitenziario italiano e in primis quello del sovraffollamento: 61 mila i detenuti in Italia, con un incremento di 5 mila detenuti al mese. “Se si va avanti con questi numeri a breve raggiungeremo i picchi del 2013, quando c’è stata l’emergenza carceri e l’Italia è stata poi condannata per la violazione dei diritti umani nelle carceri”. 

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