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I controlli / Caponago

I droni in volo sopra Caponago per i controlli a 60 metri di altezza

Due i piccoli velivoli dotati di telecamera che si alzano periodicamente in volo sul comune per accertamenti in materia ambientale contro illeciti edilizi, abbandoni abusivi di rifiuti e sversamenti nei corsi d'acqua

Un drone in volo a circa 60 metri di altezza (nel rispetto delle regole imposte da Enac) per controllare dall'alto la città e preservarne i terreni, le distese verdi e i corsi d'acqua. Pattugliamenti anche dall'alto a Caponago grazie ai servizi di monitoraggio tramite l'ausilio di droni effettuati periodicamente dalla polizia locale. E l'ultimo - in ordine di tempo - è andato in scena nella mattinata di lunedì 18 dicembre.

"Facciamo mediamente 4 verifiche mensili su diverse aree del territorio di Caponago" ha spiegato a MonzaToday il comandante della polizia locale Gabriele Garberoglio. Il comando ha in dotazione un drone Dji Enterprise Mavi 2 insieme a un Phantom 4 RTK, due strumenti sofisticati acquisiti tra il 2020 e il 2021 con un investimento da cica 10mila euro in parte derivato dai proventi incassati con le violazioni del codice della strada. E Caponago è uno dei pochi comuni della Brianza a essere dotato di droni per i controlli sul territorio.

polizia locale drone-2

"Gli strumenti hanno una telecamera con un visore anche a infrarosso" spiega Garberoglio. "E a questa si aggiunge anche una telecamera termica con cui nel periodo invernale monitoriamo l'asta del Molgora per accertamenti di tipo ambientale". I droni infatti sono impiegati per controlli relativi ad attività di polizia amministrativa, giudiziaria al monitoraggio per violazioni di tipo edilizio o su eventuali scarichi abusivi perchè - spiega il comandante - "dall'alto la differenza di temperatura dell'acqua dello scarico è più elevato e in mezzo alla vegetazione viene evidenziato e così anche per i rifiuti: nel periodo invernale c'è meno vegetazione verde e i rifiuti in tarda mattinata sono più caldi rispetto alla vegetazione umida e anche sotto una coltre di rovi si rileva se ci sono anomalie dovute all'incuria dell'uomo".

La termocamera su un drone-2

L'altro drone in dotazione consente anche di effettuare monitoraggi e rilievi bidimensionali e tridimensionali: "Così siamo in grado di cubare e accertare la volumetria di scavi, riporti e movimenti di terra" ha spiegato Garberoglio.

A Caponago tutti e cinque gli operatori di polizia locale in servizio sono dotati di patente e due di loro hanno una certificazione aggiuntiva abilitativa specilialistica per operazioni in condizioni critiche per fare attività connesse a accertamenti di polizia giudiziaria, amministrativa e ambientale. "Frequentiamo annualmente corsi di formazione e quest'anno ne abbiamo seguito recentemente un altro per la fotogrammetria finalizzata alla tutela del patrimonio ambientale" ha aggiunto il comandante. "Siamo orgogliosi dell'attività e dei risultati".

"Non voliamo sulle case dei caponaghesi" - ha scherzato Garberoglio - "L'attività di accertamento scatta dopo la segnalazione di un presunto illecito e un reato ambientale o edilizio". E così due anni fa, grazie agli occhi elettronici in volo su Caponago era stata scoperta la presenza di rifiuti interrati in zona Cascina Seregna, lo scorso anno una telecamera termica aveva permesso di rilevare uno scarico diretto nel Villoresi e due discariche abusive con accumuli di rifiuti mai smaltiti poi inghiottiti dalla vegetazione. 

Una discarica abusiva vista da un drone-2

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