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Cronaca

I sei dogo abbandonati crescono e tra poco saranno pronti ad avere una nuova famiglia

Notizie positive dall'Enpa di Monza: i sei cuccioli gettati in un sacco in riva al fiume stanno meglio e tra poco saranno pronti per essere adottati. Ma da famiglie speciali

Stanno crescendo forti e vivaci e presto saranno pronti per essere adottati. Mangiano con appetito, corrono e si sono irrobustiti circondati dall’affetto e dalle attenzioni di quei volontari dell’Ente nazionale protezione animali di Monza che – in questa prima fase della loro rinascita – sono diventati la loro famiglia. Buone notizie per i sei cuccioli di dogo argentini che, vigliaccamente abbandonati in un sacco nero a Seveso in riva al fiume, sono stati miracolosamente salvati da una cittadina e poi trasferiti nella sede monzese del rifugio dell’Enpa. In quel sacco erano stati gettati come immondizia otto cuccioli di dogo: malnutriti e spaventati, notevolmente sottopeso. Di quegli otto cuccioli, purtroppo, due non sono sopravvissuti: le loro condizioni erano ormai seriamente compromesse. Mentre per gli altri sei è iniziata una ripresa straordinaria accuditi presso le abitazioni di alcuni volontari dell’Enpa.

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Mentre nel rifugio di via San Damiano l’email andava in tilt: centinaia le richieste di adozione provenienti dall’Italia e dall’estero. Quei cuccioli abbandonati avevano già trovato tantissime persone pronte ad aprire loro la porta del cuore. Ancora un po' di  pazienza e i cuccioli saranno pronti a iniziare una nuova vita. “Dopo i primi giorni, all’insegna della timidezza e delle condizioni fisiche non ottimali – spiegano dall’Enpa - i piccoli si stanno riprendendo alla grande, sono molto coccoloni, vivacissimi e combinaguai, come si conviene a cuccioli della loro età. Gli integratori alimentari hanno permesso loro di acquistare peso e crescere in modo armonioso, sono stati vaccinati, a breve saranno messi in adozione”.

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Naturalmente le candidature verranno attentamente vagliate. Il dogo argentino non è un cane per tutti e le immagini di quei musetti allegri e teneri potrebbero trarre in inganno. “Il dogo argentino, infatti, è un po’ segugio e un po’ molosso, un po’ cane da caccia e un po’ cane da difesa e utilità - precisano dal rifugio monzese -. Spicca per temperamento, tempra, istinto predatorio e combattività, uniti a una grande docilità in famiglia. È fedele e affettuoso, conscio della propria forza e con una certa tendenza, soprattutto nei maschi, alla dominanza che può arrivare allo scontro fisico per ribadire la propria superiorità gerarchica".

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Con queste caratteristiche è naturale che non sia un cane per tutti. "Ha bisogno di un proprietario molto presente, possibilmente sportivo o atletico - ci spiegano - che nella fase educativa non si faccia intenerire dal tenero e candido cucciolotto ma ricordi che da adulto peserà quasi mezzo quintale. Occorre essere fermi e coerenti nell’assumere il ruolo di capobranco e insegnare il prima possibile i comandi dell’educazione di base, rivolgendosi a educatori che conoscano la razza e sappiano prenderla nel modo giusto, senza esasperarne l’aggressività”.

Tutti i dettagli sui sei cuccioli (ma anche sugli altri cani ospitati nel rifugio) sul sito www.enpamonza.it

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