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Domenica, 28 Aprile 2024
Il furto e le indgini

Una traccia di sangue e un furto di 15 anni fa: nei guai un artigiano brianzolo

Per saccheggiare il negozio era stata infranta la vetrata ma sui frammenti erano rimaste alcune tracce ematiche che adesso, tre lustri dopo, hanno condotto i carabinieri dritti all'uomo che è stato denunciato

Correva l'anno 2009 quando il 2 maggio alcune persone sono entrate nel Mistri di Carugo, spaccando i vetri della porta di sicurezza con dei grossi sassi. Erano entrati e avevano fatto razzia dagli scaffali, prendendo ogni tipo di merce per un valore di circa 1.500 euro. I militari marianesi avevano repertato alcuni frammenti di vetro con tracce ematiche, che erano state mandate ai RIS di Parma per l'estrapolazione e la comparazione del profilo genetico con quelli presenti in banca dati, senza però avere un riscontro, almeno fino a qualche giorno fa.

A 15 anni di distanza dai fatti uno di loro è stato individuato tramite il DNA il cui uso da allora ha fatto moltissimi progressi. Incrociando i dati, c'è stato il così detto match. L'uomo, classe 1971, è un artigiano brianzolo pluripregiudicato. Il DNA gli era stato prelevato per altri presunti reati e con le nuove tecniche e le banche dati molto più fornite è stato riconosciuto come responsabile di concorso in furto aggravato per l'episodio del 2009 di Carugo. L'uomo è stato denunciato dai carabinieri di Mariano Comense

Le indagini con il DNA

Il DNA rappresenta il più efficace e poderoso strumento in ambito penale per la risoluzione di crimini, soprattutto nei casi, non rari, in cui le indagini di polizia giudiziaria non abbiano consentito di individuare possibili sospettati. In queste circostanze un contributo determinante e spesso risolutivo viene dalla Banca Dati Nazionale del DNA e dal Laboratorio Centrale per la Banca Dati Nazionale del DNA. La Banca Dati Nazionale del DNA italiana è un archivio elettronico centralizzato di profili genetici che contiene i profili genetici “ignoti”, ottenuti dalle analisi del DNA depositato sulle scene del crimine, e i profili genetici “noti”, ottenuti dalle analisi del DNA di campioni biologici prelevati da persone fisiche. I profili genetici “ignoti” e "noti" sono tra loro confrontati per poter individuare eventuali corrispondenze.
Il Laboratorio Centrale alimenta in via esclusiva la bdn-dna con profili genetici "noti", mentre i Reparti Investigazioni Scientifiche (RIS) dei Carabinieri e la Polizia Scientifica, inseriscono in banca dati i profili genetici "ignoti" estrapolati dalle tracce biologiche rilevate sulle scene dei crimini. I profili genetici ottenuti vengono riversati nella banca dati mediante il Sotfware Codis (Combined Dna Index System).

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