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Cronaca

La truffa da 2 oltre milioni dei 600 "furbetti" che spendevano il reddito di cittadinanza nei negozi "amici"

Indagati anche tre commercianti compiacenti che aiutavano i beneficiari a 'monetizzare' il beneficio economico trattenendo una percentuale del 10-15% come 'commissione'

Un internet point, un minimarket e un ristorante con incassi cresciuti a dismisura nell'ultimo periodo. Entrate sospette, su cui hanno cercato di vederci chiaro i carabinieri del gruppo tutela lavoro di Milano che hanno scoperto una frode da oltre due milioni di euro che coinvolgeva circa 600 percettori di reddito di cittadinanza - alcuni senza diritto - e commercianti compiacenti. Perchè proprio nelle attività "complici" venivano effettuate transizioni e spese con una commissione, abusiva, trattenuta dal commerciante.

La truffa 

In sintesi percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto, sfruttando la complicità di tre commercianti compiacenti, che li aiutavano a 'monetizzare' il beneficio economico trattenendo una percentuale del 10-15% come 'commissione'. Le indagini, avviate a febbraio 2021, condotte dai carabinieri del gruppo tutela lavoro di Milano e coordinate dalla procura meneghina, avevano già portato all'arresto (ai domiciliari) di un titolare di un internet point. Ora gli accertamenti sono stati conclusi: quasi 600 persone sono state denunciate. Il reddito di cittadinanza percepito senza diritto è stato pari a oltre 2 milioni e 300mila euro. Tutto è partito dal monitoraggio nei confronti dei percettori del reddito di cittadinanza, in sinergia con gli uffici dell'Inps. I carabinieri hanno scoperto un gruppo di somali, abitanti a Milano, che lo percepivano senza averne diritto e si rivolgevano a tre negozi della città (un internet point, un minimarket e un ristorante) effettuando spesso acquisti anomali attraverso la carta del reddito di cittadinanza.

I guadagni stellari

L'internet point, ad esempio, pur non commercializzando beni di prima necessità (quelli aquistabili con le somme del beneficio di reddito), ha aumentato di 215mila euro in un anno le transazioni via Pos, incrementando del 1.600% l'incasso mensile: da 1.460 euro a 23.450 euro. Il minimarket, dal primo gennaio 2021 al 9 giugno 2022, ha dichiarato all'Agenzia entrate un incasso di poco più di 4.400 euro, ma ha eseguito transazioni Pos per quasi 180mila euro. Il ristorante, infine, dal 28 novembre 2020 al 9 maggio 2021, ha dichiarato un incasso di quasi 33.500 euro, eseguendo però transazioni Pos per quasi 93mila euro. Il meccanismo della frode era apparentemente semplice: i percettori del reddito di cittadinanza versavano ai tre negozianti, tramite Pos o pagamenti di utenze a loro intestate, l'intero credito della carta, e in cambio ricevevano il denaro in contanti, con una 'commissione' del 10-15% che veniva trattenuta dagli stessi commercianti.

Truffa reddito cittadinanza Milano

Denunce anche a Monza

Delle 633 persone che, nel periodo d'indagine, hanno effettuato acquisti presso i tre negozi con la carta del reddito di cittadinanza, ben 597 sono risultate prive dei requisiti per avere il beneficio, e sono state denunciate presso 14 procure (Milano, Cosenza, Bergamo, Napoli, Roma, Brescia, Como, Torino, Lodi, Siracusa, Trapani, Monza, Lecce e Genova).

Rispondono di falsa attestazione del possesso dei requisiti per il reddito di cittadinanza e di truffa aggravata. Il 90% di loro è di origine somala e sono tutti cittadini extracomunitari. Anche le 36 persone che avevano i requisiti sono state comunque segnalate all'Inps, per indebito utilizzo (non avrebbero potuto utilizzare la carta del reddito in quei negozi). Il reddito è stato loro sospeso. Secondo i calcoli degli investigatori, i 597 indagati hanno percepito reddito di cittadinanza, senza averne diritto, per 2 milioni e 374mila euro, mentre gli esercenti hanno riciclato la somma totale di 413mila euro. Il titolare dell'internet point, già ai domiciliari a dicembre 2022, si è visto sequestrata la somma accumulata. È stato condannato dal gip a 2 anni e 6 mesi di reclusione con la confisca di 20.800 euro, equivalente al profitto del riciclaggio. Gli altri due titolari del market e del ristorante sono stati denunciati per riciclaggio e si sono visti sequestrare 40mila euro in contanti.

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