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Cronaca

Pizzaut fa incetta di candidature: in ottocento per un posto da cameriere

L'1 maggio aprirà a Cassina de' Pecchi la prima pizzeria gestita da ragazzi autistici. Nel frattempo sono arrivate centinaia di candidature per un posto in sala

In quasi 800 per un posto come cameriere da Pizzaut. Nico Acampora, fondatore di Pizzaut, sta ancora leggendo le 773 candidature che sono giunte per ricoprire un posto come cameriere nella pizzeria “speciale” di Cassina de’ Pecchi che – tenendo le dita incrociate – dovrebbe essere inaugurata il prossimo 1 maggio.

La maggior parte dei candidati arrivano da Monza e dal milanese

Oltre un mese fa Acampora, papà di Leo un bambino autistico, aveva lanciato sui social l’offerta di lavoro. La ricerca di un cameriere/a da inserire regolarmente all’interno della pizzeria gestita da ragazzi autistici. Il candidato, oltre naturalmente ad avere esperienza nel mondo della ristorazione, doveva avere affinità con i ragazzi, comprendere e accettare i loro tempi e i loro spazi, amare i cartoni animati ed essere disponibile a riaccompagnare alcuni colleghi “speciali” a casa al termine del turno. “Sono senza parole – dichiara Nico Acampora a MonzaToday -. Non pensavo di ricevere così tante proposte. Le ho contate: sono 773 e vagliarle una per una è un vero e proprio lavoro. La maggior parte arriva da Monza e dal milanese, ma ci sono persone che si sono candidate anche da altre regioni. Questo mi fa un immenso piacere”.

L'appello agli imprenditori: "Vorrei aprire una pizzeria a Monza"

Naturalmente per l’1 maggio il nuovo cameriere non ci sarà: a seguire i ragazzi in sala sarà lo stesso Nico Acampora nell’attesa di effettuare i colloqui e l’affiancamento per la scelta del collega che lavorerà con  camerieri e pizzaioli speciali. Nel ristorante saranno 9 i ragazzi autistici inseriti nel progetto, tra quelli impegnati in sala e in cucina, naturalmente organizzati su turni. Intanto Nico pensa in grande: cullando il sogno, che da sempre ha, di aprire una pizzeria Pizzaut anche a Monza, una città che fin subito ha dimostrato grande sensibilità e attenzione nel suo progetto. “Mi piacerebbe tantissimo – conclude -. Lancio quindi un appello agli imprenditori monzesi per contribuire alla realizzazione di questo sogno. Un sogno che permette un futuro lavorativo autonomo alle persone con autismo. E ai monzesi, ma non solo, la certezza di gustare una pizza buonissima”. Una pizza “speciale”.

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