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Dopo lo sgombero / Regina Pacis / Via Timavo

Il centro sociale dopo lo sgombero: "Le risposte non si faranno attendere"

La risposta dei militanti della Foa

A poche ore dallo sgombero dello stabile di via Timavo, occupato dal luglio 2021, il centro sociale Foa Boccaccio si fa sentire. Con un post sul profilo Instragram. Uno sgombero che i militanti ritengono per pretestuosi motivi di sicurezza. "Le risposte non si faranno attendere", si legge sui social. Il forte maltempo dei giorni scorsi aveva causato un parziale scoperchiamento del tetto con pericolo di crolli e il rischio di contaminazione di fibre di amianto. Proprio come era stato denunciato alcuni giorni fa dai residenti di via Timavo che da oltre un anno sollecitano lo sgombero dell’area.

“Nella mattinata di lunedì 24 luglio - riferiscono dalla questura di Monza - erano stati riscontrati i seri danni strutturali con scoperchiamento e compromissione dei tetti. All’alba di venerdì 28 luglio  I vigili del fuoco di Monza e il personale della Digos effettuavano una ricognizione constatando il rischio di crollo delle strutture ed eseguendo l’esame preliminare ai materiali scoperchiati, costituenti il tetto, che dava esito positivo alla presenza di “crisotilo”, detto anche amianto bianco”.

A quel punto è stato convocato in questura il proprietario dello stabile per avviare con urgenza gli interventi di messa in sicurezza dell’area “per eliminare i rischi per la pubblica incolumità oltre che per gli stessi occupanti” precisano dalla questura.

Il post pubblicato dal centro sociale 

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