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Lunedì, 29 Aprile 2024
Lo sciopero

Arriva il giorno dello sciopero di 24 ore, a rischio treni, bus e metro: gli orari

L'agitazione sindacale riguarda i lavoratori di tutte le categorie pubbliche e private

Venerdì nero in arrivo. È stato confermato lo sciopero generale dei lavoratori di tutte le categorie pubbliche e private indetto dai sindacati Sgb, Adl, Si Cobas e Cub. La data cerchiata in rosso sul calendario è quella del 20 ottobre. 

Come sempre, i rischi maggiori rischiano di verificarsi nel settore dei trasporti. Potrebbero incrociare le braccia i dipendenti di Atm, la società che gestisce il Tpl sotto la Madonnina, e di Trenord, l'azienda responsabile del servizio ferroviario regionale e le società che gestiscono il trasporto pubblico su autobus a Monza e in Brianza, tra cui Net e Autoguidovie.

Orari sciopero Trenord

La stessa Trenord ha già fatto sapere che i "servizi regionale, suburbano, aeroportuale e la lunga percorrenza potranno subire variazioni e cancellazioni" dalle "21 di giovedì 19 alle 21 di venerdì 20 ottobre 2023".

"Saranno in vigore le consuete fasce orarie di garanzia, dalle ore 06:00 alle ore 09:00 e dalle ore 18:00 alle ore 21:00, durante le quali viaggeranno i treni compresi nella lista dei servizi minimi garantiti", ha segnalato l'azienda di piazzale Cadorna. Giovedì "viaggeranno i treni con partenza prevista da orario ufficiale entro le ore 21:00 e che abbiano arrivo nella destinazione finale entro le ore 22:00". "In mancanza dei treni del servizio aeroportuale, saranno istituiti autobus senza fermate intermedie a Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto per i soli collegamenti aeroportuali", ha concluso Trenord. 

Autobus a Monza e in Brianza: orari sciopero

Per quanto riguarda il servizio gestito da Nord Est Trasporti lo sciopero di venerdì 20 ottobre potrebbe avere conseguenze sul servizio delle linee urbane di Monza dalle 9 alle 11:50 e dopo le 14:50, fino al termine del servizio. E sul servizio delle linee extraurbane dalle 8:45 alle 15 e dopo le 18, fino al termine del servizio. Autoguidovie invece ha comunicato che saranno garantite le corse in partenza dai capolinea e indicate negli orari pubblicati: dalle ore 5:30 alle ore 08:29 e dalle ore 15:00 alle ore 17.59. Potrebbero non essere garantite tutte le corse in partenza nella fascia oraria: da inizio servizio alle ore 5:29, dalle 08:30 alle 14:59 e dalle 18:00 a fine servizio.

Gli orari dei mezzi a Milano

Atm, la società che gestisce il Tpl sotto la Madonnina ha fatto sapere che "a Milano l’agitazione avrà differenti fasce orarie per il personale di esercizio: in metropolitana sarà possibile dalle 18 al termine del servizio, in superficie sarà possibile dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio". Quindi le metro saranno regolarmente in funzione fino alle 18, quando poi scatterà lo sciopero, mentre autobus e tram saranno garantiti soltanto da inizio servizio alle 8.45 e nella fascia oraria tra le 15 e le 18. A Milano e in Lombardia saranno a rischio anche i treni di Trenord.

I motivi dello sciopero

"Non se ne può più", l'urlo dei sindacati che hanno problamato l'agitazione. "Innanzi tutto, contratti e stipendi. Dal 2009, in 14 anni, 2 soli rinnovi di pochissime decine di euro, sottoscritti ed imposti dai soliti sindacati al servizio che hanno voluto mettere una pietra su ogni rivendicazione, anche solo sul mantenimento di livelli salariali già bassi che rendono complicatissime anche le esigenze primarie", hanno attaccato le sigle parlando dei compensi dei lavoratori del pubblico impiego. 

"Non solo, in questi anni anche l’esplosione dell’inflazione, così pesante e tutta sulla pelle e nelle tasche di tutti da non doverla raccontare a nessuno. Per il nuovo contratto, scaduto già 3 anni fa, sarebbe normale tenere conto di un’inflazione che secondo i dati Istat ha prodotto aumenti e quindi eroso il potere di quasi il 20%. Invece finora zero aumenti ed adesso prospettano i soliti stanziamenti e le solite elemosine da pochissime decine di euro, sulle quali non mancherà l’appoggio dei soliti noti. I salari più bassi d’Europa, l’unico Paese dove siano più bassi anche rispetto a 30 anni fa. Vogliamo continuare così?", hanno proseguito i sindacati. 

"Ed ancora, la valutazione, la discrezionalità al posto di ogni diritto, fatta apposta per tagliare ulteriormente salari e condizioni ed appesantire ancora le condizioni di lavoro. Mentre il divario salariale con dirigenti e posizioni organizzative si è allargato a dismisura. Basta. Non ce la facciamo più, non ne abbiamo più. E poi ancora uffici e servizi in dismissione, precarizzazione, trasferimento ai privati, appalti, il tentativo di scippo anche del Tfr. Già finita appena nata anche la stagione delle assunzioni, per un progetto che evidentemente non vede al centro i servizi pubblici ed i diritti dei cittadini, a partire da salute, istruzione e previdenza, sempre più legati alla carta di credito personale - hanno concluso le sigle -, per chi ancora può e potrà".

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