rotate-mobile
La denuncia / Regina Pacis / Via Timavo

"Qui non si vive: che cosa aspettate a sgomberare il centro sociale?"

I residenti sollevano anche problemi di rischio ambientale per l'area fatiscente e il tetto in eternit

"Il Tribunale del Riesame ha bocciato il sequestro dell'area di via Timavo occupata dai militanti del centro sociale. Ma adesso che cosa aspettano a sgomberare l'area? Che cosa gli impedisce di riportare la legalità?". Così inizia la lettera inviata alla redazione di MonzaToday da un monzese che vive in via Timavo.

La convivenza con il Foa Boccaccio da tempo è insostenibile. Da luglio 2021 quando l'area del Rosmini è stata sgomberata e i militanti hanno occupato l'ex deposito degli autobus, per i residenti è iniziato l'inferno. Soprattutto nei fine settimana quando vengono organizzati eventi con i residenti che lamentano schiamazzi fino a tardi, auto parcheggiate in doppia o terza fila, persone che hanno alzato il gomito che usano la strada come vespasiano. Intanto il Centro sociale ha già organizzato e divulgato due eventi per i prossimi weekend: sabato 14 gennaio un incontro con uno scrittore sul tema della cementificazione selvaggia, e il 20 gennaio un concerto.

"Già questo dovrebbe bastare a giustificare uno sgombero immediato - spiega il residente -. Inoltre bisogna aggiungere anche il problema della sicurezza per gli stessi giovani che si riuniscono al centro sociale. I locali sembrano fatiscenti, con il tetto che presumibilmente è fatto in eternit. E se così fosse visto l’avanzato grado di degradazione e friabilità, ci si troverebbe di fronte ad un tetto corroso che rilascerebbe nell’aria fibre cancerogene. Pericolose per tutti. Non penso che lo stabile sia agibile e abitale. Che cosa si aspetta a questo punto per sgomberarlo?". 

I residenti non ce la fanno più e per l'ennesima volta invocano l'intervento delle istituzioni e delle forze dell'ordine. " Non è più tollerabile che nel 2023 si possa tenere un’area dismessa a ridosso di un centro storico come quello di Monza in pessime condizioni igienico-sanitarie, occupata da persone che parlano di ambiente ed inquinamento e che poi imbrattano la città con scritte e abbandonano fuori dal deposito i loro rifiuti – conclude -. Per non parlare anche dell'inquinamento acustico con gli eventi che organizzano senza autorizzazioni. Basta con questa retorica oramai desueta della speculazione edilizia.  I giovani dovrebbero portare avanti le loro sacrosante battaglie nella legalità e cercare di dare loro, per primi, l’esempio di tenere all’ambiente ostacolando l’inquinamento in modo serio e non strumentale". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Qui non si vive: che cosa aspettate a sgomberare il centro sociale?"

MonzaToday è in caricamento