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Studente gay discriminato, Gasparri: “Solidarietà al preside”

Il senatore del Nuovo centrodestra si schiera con il preside dell'Ecfop, la scuola che avrebbe discriminato uno studente perché omosessuale. Il sindaco Scanagatti: "Se confermato, è un fatto di gravità inaudita"

Dalla parte del preside. Dalla parte della scuola. E, inevitabilmente, contro il ragazzino. 

Carlo Giovanardi, senatore del Nuovo centrodestra, difende il dirigente scolastico dell’Ecfop, la scuola cattolica di Monza teatro di presunte discriminazioni contro uno studente sedicenne omosessuale. 

“Esprimo solidarietà al preside e agli insegnanti del Centro di formazione di Monza - ha commentato Gasparri in una nota - per il linciaggio di cui sono stati vittime per avere svolto correttamente il loro ruolo di educatori, che sarebbe stato esattamente uguale se il comportamento censurato fosse stato tenuto da un minorenne eterosessuale”. 

Secondo la denuncia dei genitori del ragazzo, lo studente sarebbe stato costretto a seguire le lezioni dal corridoio per il solo fatto di essere gay. Accuse che il dirigente scolastico ha però respinto, spiegando che la scelta di allontanarlo dall’aula è stata presa solo per il bene dello stesso studente, che aveva pubblicato una foto - parole del preside - “pornografica sui social”. 

La giustificazione del numero uno della scuola cattolica, però, non sembra aver convinto del tutto il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti. “Se il caso di discriminazione denunciato dalla madre dovesse essere confermato sarebbe un fatto di una gravità inaudita, di cui la scuola dovrà rispondere, perché nessuna discriminazione è mai accettabile, tanto più in un luogo deputato alla formazione dei giovani”, ha fatto sapere il primo cittadino. 

"Poco prima che emergesse la notizia - ha confessato il sindaco -, la madre si è rivolta ai nostri servizi sociali per segnalare l'accaduto. Pur non essendo il ragazzo sotto la nostra tutela, i nostri uffici hanno immediatamente contattato la scuola perché è giusto che la madre sappia esattamente ciò che è successo".

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