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Lavoro / Agrate Brianza

Il colosso mondiale dei semiconduttori chiude in Brianza e licenzia tutti i 39 dipendenti

La società ha comunicato la chiusura del centro di ricerca e sviluppo italiano ed europeo il licenziamento dei 39 ricercatori. I sindacati: "Soluzioni di tutela dell’occupazione"

Un fatturato che nel 2022 ha raggiunto i 34 miliardi di dollari e un utile netto di 1,7 miliardi di dollari. Numeri che fanno di SK hynix Italy srl, il secondo colosso mondiale dei semiconduttori. La società coreana con sede ad Agrate Brianza però ha deciso di chiudere il centro di ricerca e sviluppo italiano ed europeo e di lasciare a casa i 39 dipendenti. A dare notizia è la Filcams Cgil di Monza e Brianza che ha annunciato battaglia per la salvaguardia dei posti di lavoro e il coinvolgimento delle istituzioni. La procedura di licenziamento collettivo è stata avviata lo scorso 31 marzo per tutti i 39 lavoratori impiegati presso il centro di ricerca e sviluppo delle memorie NAND di Agrate Brianza di cui è stata comunicata la messa in liquidazione e la chiusura.

Le motivazioni

“La motivazione che è stata comunicata per la chiusura e i licenziamenti è quella di un divario tecnologico tra la società italiana e la casa madre coreana e l’impercorribilità di un trasferimento di tecnologia determinato dalla necessità di ingenti investimenti e dai divieti della normativa nazionale coreana” spiegano i sindacati nella nota. Ma le spiegazioni non convincono i delegati sindacali.

“Riteniamo molto contraddittorie le motivazioni comunicate per la chiusura e i licenziamenti poiché il centro di ricerca italiano ha sempre raggiunto gli obiettivi e sviluppato i prodotti conseguendo i migliori risultati e inoltre SK hynix è il secondo colosso mondiale dei semiconduttori con un fatturato nel 2022 di 34 miliardi di dollari e un utile netto di 1,7 miliardi di dollari.

La mobilitazione per difendere il lavoro

Nel pomeriggio del 31 marzo si è svolta l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori. E’ stato definito un percorso di confronto con i rappresentanti dell’azienda, la necessità del coinvolgimento delle istituzioni, a partire da quelle territoriali per la ricerca di soluzioni di tutela dell’occupazione e il mantenimento di queste elevate professionalità e competenze nel territorio anche attraverso il coinvolgimento e l’interesse di altre realtà importanti attive nel settore della microelettronica. “Nelle prossime ore attiveremo le richieste di incontro alle Istituzioni e con l’azienda che richiamiamo alla responsabilità sociale e ad adoperarsi per ogni soluzione di tutela dei livelli occupazionali” annunciano i sindacati.

“L’obiettivo del percorso sindacale che intraprendiamo è quello di tutelare l’occupazione delle 39 lavoratrici e lavoratori e mantenere le competenze di eccellenza nel territorio, stimolando su questo tema l’impegno attivo delle Istituzioni e il coinvolgimento delle aziende importanti e strategiche del settore presenti in Brianza che possono svolgere un ruolo risolutivo acquisendo le professionalità coinvolte”.

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