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Economia Ceriano Laghetto

I lavoratori della Gianetti Ruote in presidio davanti alla Prefettura

Mercoledì 8 settembre saranno invece sotto al Pirellone

I lavoratori della Gianetti Ruote in presidio presso la davanti alla Prefettura di Monza. Obiettivo: difendere il loro lavoro. 

"Il tempo sta scadendo serve uno sforzo straordinario del Governo per risolvere questa vertenza - dichiarano i sindacati - Lottiamo contro l'arroganza del Fondo Quantum che impedisce anche un nuovo sbocco industriale del sito".

Sono numerosi i lavoratori dell'azienda di Ceriano Laghetto che questa mattina, martedì 7 settembre, protestano davanti alla sede di via Prina. Bandiere e striscioni, e in molti indossano la maglietta con la scritta "Il nostro futuro non vale 'quantum' il loro profitto, ma molto di più".

I lavoratori vedono il licenziamento ormai alle porte, malgrado i numerosi interventi dei sindacati, degli enti, dei Comuni, della Provincia, della Regione e da diverse parti politiche. Il presidio iniziato a luglio, non appena i dipendenti hanno ricevuto la lettera di licenziamento attraverso un'email, non si è mai fermato e dopo il presidio davanti alla Prefettura di Monza domani, mercoledì 8 settembre, i lavoratori si riuniranno sotto al Pirellone per difendere il loro posto di lavoro. Mentre oggi e domani nello stabilimento bresciano della Gianetti sono state dichiarate quattro ore di sciopero.

"Ancora nessuna soluzione per la continuità occupazionale e produttiva per le lavoratrici e i lavoratori della Gianetti Ruote -  dichiarano in una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil, Pietro Occhiuto, segretario generale Fiom-Cgil Monza e Brianza, e Barbara Basile della segreteria Fiom-Cgil di Brescia -. Il periodo previsto dalla procedura di licenziamento, avviata dal management aziendale senza tener conto di quanto previsto dall’avviso comune tra Governo e parti sociali, sta per arrivare a compimento senza che si sia potuto avviare un reale e libero confronto tra le parti".

Sindacati, Governo ed enti locali avevano chiesto all'azienda di ritirare i licenziamenti e di utilizzare le 13 settimane di cassa integrazione anche per definire il futuro di una possibile nuova acquisizione della storica e prestigiosa fabbrica. Ma l'azienda, fin da subito, aveva dimostrato poca disponibilità ad intraprendere questo percorso. 

"La Fiom ritiene positivo, ancora oggi, il ruolo svolto da tutte le istituzioni per la ricerca di una soluzione che tuteli l’occupazione e la capacità industriale del sito di Ceriano e consolidi il futuro occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento di Carpenedolo (Brescia) - precisano i rappresentati dei lavoratori -. Ed è ben consapevole che per raggiungere questo obiettivo si debba necessariamente avere tempo per individuare un progetto che preveda un’immediata ripresa della produzione. Le lavoratrici e i lavoratori della Gianetti Ruote continuano la loro iniziativa di mobilitazione".

Nel frattempo i rappresentanti dei lavoratori sono in attesa della riconvocazione del tavolo da parte del Mise, sarà la seconda udienza fissata dal Tribunale di Monza sul ricorso per condotta antisindacale della Gianetti Ruote presentato dalle organizzazioni sindacali.

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