rotate-mobile
Storie di imprenditori

Raffaella da commercialista ad artigiana: la gioia nel realizzare a mano capi unici e pregiati

Una passione e una creatività ereditata dalla mamma. La laurea in Economia e Commercio resta appesa, ma la felicità la raggiunge quando si mette a tessere i suoi piccoli capolavori

Buon sangue non mente. E quello spirito “libero” e imprenditoriale cozzava con la professione di commercialista. Dietro alla scrivania, tra documenti, conti e numeri c’era ben poco spazio per quella manualità e creatività che aveva ereditato dalla mamma. Così che ha deciso di lasciare appesa al muro la sua laurea in Economia e Commercio, e di iniziare una nuova avventura imprenditoriale: quella di tessitrice. Una bella storia di coraggio, ma soprattutto di passione e di amore per quel lavoro ereditato dalla madre che, ancora 13enne, nel 1953 aveva chiesto al nonno di Raffaella di firmare le cambiali per avviare il suo laboratorio di tessitura. Una tradizione che oggi continua nelle mani di Raffaella.

La bottega fondata dalla mamma 

Ed è proprio Raffaella Pirola la protagonista di questa storia di imprenditoria made in Brianza. Raffaella, 55 anni, ex commercialista e curatrice fallimentare dal 2020 è a capo dell’azienda tessile fondata dalla mamma. Un’azienda fondata in Veneto (dove la mamma era nata e cresciuta) e proseguita a Monza dove agli inizi degli anni Sessanta la mamma di Raffaella si era trasferita per amore. Nel laboratorio di via Marco Polo Raffaella realizza capi in cashmere su misura, proprio come il maglione che è stato donato durante la cena di Natale a Mimmo l’Egiziano premiato dal Club Monza Azzurra per il suo impegno a tutela della sicurezza dei monzesi. Ormai un lavoro raro, ma ancora molto ricercato e apprezzato che riesce a regalare a tutti l’emozione di avere un maglione, una sciarpa, un cappello, un cardigan realizzato con il pregiato tessuto. E soprattutto fatto ad hoc per il cliente. 

Addio a tribunali, conti e carte bollate 

“Ho sempre amato il lavoro di mia mamma - racconta a MonzaToday -. Mentre le mie amiche per racimolare qualche soldo ai tempi dell’università facevano le baby sitter, io lavoravo in bottega”. Raffaella ammira con emozione quella spola di cashmere dalla quale ogni volta riesce a realizzare un piccolo capolavoro. “Per un po’ di anni avevo messo la creatività sotto al tappeto - prosegue -. Siamo in quattro figli, mamma e papà ci hanno fatto studiare ma quel lavoro artigianale non l’ho mai dimenticato. Un’attrazione che è proseguita nel corso degli anni fino a quando, ad un certo punto, ho deciso di abbandonare la professione per la quale mi ero laureata e mi sono iscritta all’Istituto Marangoni di Milano”. Lì nella prestigiosa scuola di moda, design e arte fondata nel 1935 Raffaella ha affinato la sua passione e la sua manualità diventando imprenditrice a tutto tondo. Perché accanto a quella bravura innata nel realizzare i suoi capi, aveva dalla sua anche le conoscenze economiche per portare avanti un’azienda. 

Raffaella Pirola 2-2

Un capo pregiato su misura

Non è certo stato facile. Come molti altri imprenditori Raffaella ha dovuto fare i conti con la crisi e con la pandemia. Come si fa a mandare avanti un’azienda artigianale proprio nell’epoca del tutto e subito digitale? “Abbiamo abbreviato la filiera - spiega -. Acquisto direttamente dal produttore, progetto, produco e vendo”. E quel capo “su misura” che potrebbe sembrare il limite in realtà è il grande punto di forza dell’azienda di Raffaella. “Il cliente ha un capo personalizzato - prosegue -. Un cliente che viene seguito passo passo: dalla scelta del filato, al tipo di capo diverso per corporatura e per uso. Il modo di vestirsi è molto cambiato: meno veloce e più attento alla qualità, al particolare, agli occhielli cuciti a mano, ai bottoni di madreperla naturale o ricoperti in pelle, alle rifiniture fatto a mano proprio come si faceva una volta”. 

Oltre al laboratorio anche l'outlet

Raffaella ha incarnato in pieno il significato della parola crisi, trasformando il momento difficile in un’opportunità. Una svolta che le ha portato fortuna con l’apertura, accanto al punto vendita del laboratorio anche di un outlet in via Bergamo. “Una scelta risultato anche del periodo della pandemia - aggiunge -. Quando mi erano rimasti alcuni capi, ma non intere collezioni. Offrendo così a prezzi scontati un capo fatto a mano a clienti che difficilmente avrebbero potuto permetterselo. Mi sono dovuta reinventare, ma i numeri mi hanno dato ragione”.

Raffaella pirola 3

"Sono felice, anche se è dura"

E oggi Raffaella guarda al futuro con il sorriso e a chi le chiede che cosa direbbe a chi decide di intraprendere la professione dell’artigiano risponde: “entrare in questo mondo è difficile, impossibile per chi si improvvisa e non ha basi solide. Non bisogna dimenticare l’impegno: non si contano le ore di lavoro; non so neppure quanti milioni di capi ho realizzato in tutti questi anni. So per certo che anche se non ho orari questo lavoro mi rende felice".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Raffaella da commercialista ad artigiana: la gioia nel realizzare a mano capi unici e pregiati

MonzaToday è in caricamento