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Lunedì, 29 Aprile 2024
La cerimonia

Il Belvedere di palazzo Lombardia è stato intitolato a Silvio Berlusconi

Alla cerimonia presenti, tra gli altri, il fratello Paolo e la figlia Barbara

Avrebbe compiuto 87 anni Silvio Berlusconi, l’ex premier scomparso il 12 giugno scorso e al quale è stato intitolato il Belvedere di palazzo Lombardia. Nel giorno del suo compleanno un riconoscimento importante, e così il 39esimo piano della sede della regione prende il nome del fondatore di Forza Italia.

Alla cerimonia, davanti al maxi schermo con il volto del Cavaliere, presenti i rappresentanti istituzionali e parlamentari della regione, la giunta, i consiglieri e i sindaci. Non poteva mancare il fratello dell’ex premier, Paolo Berlusconi, e la figlia Barbara. Poi Fedele Confalonieri e Adriano Galliani, grandi amici di quello che per molti anni è stato il leader del centro destra italiano.

Presente anche il vice premier Matteo Salvini che ha commentato: “Berlusconi era un uomo che ha fatto e vinto tutto, ma mi diceva che quando tornava a Milano tornava a casa". Grande assente la compagna di Berlusconi, Marta Fascina. “Su Berlusconi si sono dette tante cose, ma quello che si certamente può dire è che è stato un gran lombardo”, ha detto Attilio Fontana, presidente della regione.

"Oggi - ha detto Barbara Berlusconi - non sono qui a ricordarlo come imprenditore o uomo politico. Sono qui a ricordarlo come figlia. È sempre stato un padre amorevole, dal cuore buono e dall'animo nobile. Inutile dirvi quanto a me e ai miei fratelli manchi di più ogni giorno. Però ci portiamo nel cuore i suoi insegnamenti e il suo esempio: la sua innata umanità, il rispetto profondo per tutte le persone, la sua generosità e il suo grande coraggio".

"Negli anni ‘60, quando ha iniziato la sua attività di imprenditore immobiliare, già lì ha fatto capire che era un imprenditore speciale e che avrebbe lasciato l’esempio", ha detto Paolo Berlusconi: "Qualunque impresa di Silvio era un’impresa per cui il territorio si arricchiva. Silvio non si fermava mai, non era mai contento. Il cinema, la televisione, il Teatro Manzoni, Mondadori, Mediolanum, il Milan, che ha portato sul tetto del mondo, e poi l’ultimo miracolo, il Monza. Poteva accontentarsi e, invece, 30 anni, con la fine del pentapartito, per non lasciare l’Italia in mano alla sinistra, è sceso in campo. Quante cose avrebbe potuto fare se non avesse fatto politica, ma lui era contento così e si è guadagnato la persecuzione giudiziaria".

Parlando poi di politica, ha definito Forza Italia "il sesto figlio di mio fratello" e ha aggiunto che è "impensabile" che la famiglia se ne distacchi. "Una partecipazione diretta, invece, la ritengo molto più improbabile, perché credo che ognuno debba avere il suo ruolo".

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