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Sarah, la monzese che è entrata a far parte dello Yep

Un importante riconoscimento, dopo quello dell'ingresso nella nuova direzionale nazionale del Pd

Dopo essere entrata a far parte della direzione nazionale del Pd per Sarah Brizzolara, 28 anni, consigliera comunale a Monza arriva un altro importante riconoscimento. È stata selezionata per far parte dello YEP (Young elected politicians) rete europea dei giovani amministratori. Si tratta di un’iniziativa del Comitato europeo delle Regioni che seleziona i profili più significativi sulla base di candidature, per favorire una comunità di scambio e di pratica tra giovani rappresentanti politici attivi a livello locale nei 27 paesi UE.

“Sono davvero onorata di entrare a far parte del programma YEP - commenta - per accompagnare sempre più concretamente la città di Monza nell’ambito della rete delle città che contribuiscono attivamente alla realizzazione dei valori europei, per creare città più giuste, aperte, inclusive e sostenibili, condividendo le buone pratiche a con gli altri colleghi amministratori. La coesione europea e dei suoi territori hanno un futuro democratico solo con una forte partecipazione attiva dei più giovani”. I componenti dello YEP saranno impegnati in tre ambiti: un nuovo capitolo per la democrazia dell’Europa, affrontare la crisi climatica e energetica, il futuro della politica di coesione. Potranno confrontarsi a livello europeo sulle buone pratiche amministrative e farsi portavoce delle istanze locali nell’ambito del processo legislativo europeo.

Un importante riconoscimento per Brizzolara che è già molto stimata all’interno del Pd (non solo a livello locale). Infatti a marzo era stata proprio Elly Schlein, segretaria del Pd, a volere la giovane politica monzese all’interno della nuova direzione nazionale del partito. Un impegno politico svolto con grande passione e dedizione. "La scorsa notte l’ho passata in un garage riadattato a mini appartamento a Roma in zona Circo Massimo, con un raggomitolo di cose indefinite come cuscino – aveva raccontato dopo il suo ingresso nella direzione nazionale del partito -.  Perché poi quando fai politica e sei squattrinato qualche compromesso lo devi fare.  Non ho dormito molto. In testa mi si affollavano mille pensieri su quella che è stata la mia prima assemblea nazionale del Partito democratico. Negli ultimi giorni ho pensato molto a quanto è difficile per molti calarsi nei panni degli altri. Di chi ha meno. Di chi davvero fa fatica a mettere insieme uno stipendio decente, a comprare una casa. A trovare un lavoro dignitoso. Essere in grado di essere prossimi, non credere di saperla più lunga o di aver ragione. La parola giusta sarebbe umiltà. Ma non vorrei venisse abusata”. 

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