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Arte in città

A Monza l'affresco amato dai critici nel mondo ma che in pochi conoscono: ecco dove

Realizzato dal celebre artista Arcimboldo, è una delle opere più importanti nel mondo dell'arte

In occasione dei funerali dello stilista monzese Lorenzo Riva è stato lo stesso arciprete monsignor Silvano Provasi a chiedere ai fedeli di volgere lo sguardo verso il transetto meridionale del Duomo per ammirarlo e riflettere (per assonanza) sulle meraviglie che sono generate dalle mani dei grandi artisti.

Si tratta dell'Albero di Jesse, conosciuto anche come albero della vita, l'affresco nel 1556 eseguito dal grande pittore rinascimentale Giuseppe Arcimboldo (celebre per i suoi ritratti 'assemblati' combinando frutta e verdura) insieme Giuseppe Meda. Un'opera di sicuro rilievo nel panorama generale della storia dell'arte, amatissima dai critici di tutto il mondo ma che ancora tanti monzesi non conoscono

L'affresco (poco conosciuto) in Duomo

L'affresco rappresenta l'albero genealogico di Gesù a partire dal padre del re Davide, Jesse, una figura importantissima nelle tre religioni abramitiche, ovvero l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam.

Realizzato su un fondo dorato, un grande albero dove è posta centrale sul tronco l'immagine di Cristo crocifisso. Ai piedi ci  sono la Vergine a sinistra e san Giovanni evangelista sul lato destro. Un'altra figura maschile è posta distesa ai piedi dell'albero: per alcuni potrebbe identificare Jesse, il padre di Davide, per altri Adamo. L'albero prosegue con sei rami frondosi dove si trovano, seduti su troni di nuvola, i dodici re di Giuda, due per ogni ramo. Ognuno dei personaggi regge un cartiglio che inizia con Rex. L'affresco si concludeva con l'immagine di un pellicano che nutriva i suoi piccoli, purtroppo in parte rimossa per l'apertura di una finestra, e fra i rami il susseguirsi di fiori e frutti.

L'affresco è ricco di simbologia e riprende appunto il sogno di Jesse, il quale secondo le Sacre Scritture immaginò di essere il capostipite di una grande stirpe reale d'Israele nella quale avrebbe poi trovato posto fra i discendenti anche il Cristo Salvatore. Il sogno ripropone Adamo addormentato, nel momento in Dio prende una sua costola e e crea la donna, insieme alla quale il primo uomo genererà l'umanità della terra.

Il pellicano che era presente sulla sommità, avrebbe infine dovuto rappresentare il sacrificio di Cristo per la salvezza degli uomini.

Un'opera davvero imponente e certamente fra le più importanti e anche studiate della storia dell'arte. Nota nel mondo ma forse meno fra i monzesi. Per la quale, in questi giorni di festa, varrebbe bene una visita nella basilica cittadina.

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