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"Basta cani sbranati: ecco che cosa deve fare chi prende un cucciolo (ma non solo)"

Dopo l'aggressione di un cagnolino a Muggiò interviene Barbarza Zizza, referente Leidaa di Monza e della Brianza

“Quello di Muggiò è solo l’ultimo episodio, in ordine cronologico, di cani feriti o nei casi peggiori morti in seguito all’aggressione di un altro cane. Bisogna intervenire subito e in fretta, ma ancora prima di aprire le porte di casa a un cane. I proprietari devono prendere il patentino. Non solo chi decide di accogliere un cane di grossa taglia o che viene abitualmente etichettato come pericoloso. Ma anche chi decide di aprire le porte di casa a un cucciolo o a un cane che ha avuto un passato problematico”.

A parlare è Barbara Zizza, referente Leidaa (Lega italiana difesa animali e ambiente) di Monza e della Brianza. Barbara Zizza interviene dopo il nostro articolo nel quale abbiamo raccolto lo sfogo della proprietaria di un cucciolo che è stato aggredito ferocemente nell’area cani di Muggiò da una femmina di amstaff. La proprietaria del cucciolo che aveva già un passato problematico, fidandosi del fatto che la proprietaria dell’altro cane le aveva riferito che il suo era buono e tranquillo, è entrata lasciandolo libero. Ma poco dopo, secondo quanto riferito dalla donna, il molosso avrebbe attaccato il cucciolo ferendolo gravemente tanto che è stato necessario il trasferimento da un veterinario che lo ha sottoposto a un intervento chirurgico.

“Fatti come questo non dovrebbero accadere - precisa Zizza -. I corsi per ottenere il patentino sono fondamentali proprio perché forniscono le basi della cinofilia. Impari ad evitare comportamenti che, anche se fatti in buona fede, potrebbero trasformarsi in tragedie. Per esempio sarebbe stato utile, con un cucciolo già traumatizzato, intraprendere prima un rapporto di socializzazione con cani della stessa età, non con cani adulti e che soprattutto non si conoscono”.  Zizza ricorda che “il patentino è gratuito, i corsi li organizzano i comuni in collaborazione con Ats, durano 10 ore e al termine viene rilasciato un attestato al proprietario. È un primo importante approccio al mondo della cinofilia. Mi auguro che anche il comune di Monza li organizzi il prima possibile”.

Zizza chiarisce anche i comportamenti da adottare quando si entra in un’area cani. “L’area cani è un’area recintata dove i cani possono essere lasciati senza guinzaglio liberi di correre – spiega -. È un’area di sgambamento, non è un’area di socializzazione. Peraltro proprio per questo motivo non è necessario che il cane indossi la museruola. Naturalmente se all’interno dell’area ci sono cani problematici, o aggressivi è logico che bisogna attendere la loro uscita per entrare in sicurezza con il proprio. Soprattutto se il proprio cane è fobico, oppure ha particolari necessità o un passato difficile”.

Zizza infine ricorda alla proprietaria del cane ferito che Leidaa è disponibile a supportarla qualora il suo Alfredo abbia bisogno di un percorso per ritrovare sicurezza ed equilibrio psicofisico.

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