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Attualità / Sant'Albino

"Solo promesse elettorali" e il comitato di quartiere abbandona la consulta

"Se l'unico compito della consulta è organizzare una festa, noi preferiamo proseguire nel nostro impegno altrove"

“Il Comitato di quartiere S. Albino - San Damiano si ritira dalla Consulta di quartiere in segno di protesta per lo svilimento del principale organo di partecipazione decentrata dei cittadini”.  Così inizia la nota ufficiale pubblicata sul blog del Comitato di quartiere.

Uno tra i Comitati di quartiere più attivi a livello cittadino. Un Comitato che da anni scende in campo per difendere la salute e i diritti di chi vive nel quartiere, che ha portato avanti battaglie per la salvaguardia del verde (ma non solo). Un Comitato salito alla ribalta delle cronache nazionali anche per la grande mobilitazione che aveva sollevato per il caso dell’Asfalti Brianza, l’azienda che produceva bitumi e che rilasciava nell’area sostanze pericolose per la salute dei cittadini. Ma non solo. Il Comitato di Sant'Albino si era subito attivato nel 2012 per la messa in sicurezza dei pedoni e dei ciclisti dopo la morte di Simone Della Vella un ragazzo investito da un camion mentre da Sant'Albino stava andando in bicicletta verso Cederna. Un Comitato che ha sempre monitorato i progetti, sollevato le criticità, fornito consigli ascoltando anche le richieste dei cittadini per rendere sempre più vivibile il rione. 

Ma adesso, con grande stupore, il Comitato abbandona quella Consulta dove le istanze dove vengono presentate e portate avanti le istanze dei cittadini.  “Da troppo tempo registriamo mancate o del tutto insufficienti risposte alla Consulta sulle compensazioni dovute per l'ampliamento di Elesa: quasi 900.000 euro per interventi sul quartiere, di cui non si sa più niente – si legge nella comunicazione ufficiale -.   Si fa sempre più evidente il fatto che la promessa pre-elettorale di una biblioteca (che a S.Albino non esiste!) resterà appunto solo una promessa.  Ora si aggiunge anche il mancato coinvolgimento sul testo finale del regolamento delle Consulte stesse per un parere prima dell'adozione in Consiglio comunale”. 

Il Comitato quindi abbandona e ricorda che se “nella testa del manovratore l'unico compito della Consulta è organizzare una festa annuale preferiamo scendere dal treno e cercare altre strade per proseguire nel nostro impegno a favore di un quartiere più vivibile”.

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