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I commercianti monzesi in aiuto dei profughi ucraini

L'iniziativa di Confcommercio: parte del ricavato del mese di aprile verrà destinato alla Croce Rossa di Monza per progetti di aiuto ai profughi

Anche i commercianti di Monza scendono in prima linea per aiutare i profughi ucraini accolti dalle famiglie del territorio. I commercianti aderenti all'iniziativa devolveranno parte del ricavato del mese di aprile al Comitato di Monza della Croce Rossa Italiana. 

I fondi raccolti verranno utilizzati dalla CRI per attività a favore dei profughi giunti in Brianza e accolti dalle famiglie del capoluogo e circondario. Dall'inizio della guerra sono quasi 200 i profughi arrivati a Monza attraverso i pullman organizzati dall'avvocato Agostino D'Antuoni. La Croce Rossa di Monza si è fin da subito messa a disposizione con i suoi volontari per l'accoglienza all'arrivo. 

Bimbi intrattenuti con giochi e momenti di svago, donne e anziani aiutati non solo all'arrivo. Poi pacchi alimentari e vestiti donati a chi fuggiva dalla guerra soltanto con uno zaino. Adesso al fianco della Croce Rossa arrivano anche i commercianti monzesi che hanno deciso di devolvere parte del ricavato del mese di aprile all'associazione per l'acquisto di kit dedicati al gioco dei bimbi e per l'igiene personale dei più grandi. 

"L'iniziativa è partita dal nostro consiglio direttivo che si era riunito qualche giorno dopo l'esodo dei primi profughi - spiega Domenico Riga, presidente Confcommercio Monza e  circondario -. Ogni commerciante è libero di aderire per il periodo che desidera e per la percentuale di incasso intende donare. Un grazie alla Croce Rossa di Monza e al suo presidente Dario Funaro che hanno accolto la nostra iniziativa e ci hanno aiutato a promuoverla. Noi ci siamo e siamo al fianco di chi sta scappando da una guerra alle porte di casa nostra". 

Grande la soddisfazione del presidente Dario Funaro. "Croce Rossa è impegnata a dare un primo supporto alle famiglie che sono costrette a lasciare il proprio Paese. Ogni volto racconta una storia di paura, fierezza e fragilità. Per alcuni di loro inizia qui una seconda vita, lontana dalle bombe, eppure spezzata e strappata dalla famiglia di origine. I nostri giovani si occupano degli ospiti più piccoli, disegnano con loro, corrono, regalano sorrisi. Un piccolo gesto per noi si trasforma in qualcosa di importante per chi ha negli occhi la paura. Il sostegno della popolazione e dei commercianti diventa per noi un punto importante per poter proseguire l’attività di accoglienza.

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