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Il progetto

Ecco la Monza del domani con case accessibili ai giovani e tanti servizi sotto casa

Ecco come l'assessore Marco Lamperti immagina la città del futuro e replica ai comitati che accusano di non rispettare la promessa elettorale di zero consumo di suolo

“La mia idea della Monza del domani è quella di una città attrattiva e accessibile ai giovani, con nuove abitazioni moderne e green ma in  edilizia convenzionata costruite su aree dismesse, con accanto tutti i servizi utili: asilo, scuola, negozi di vicinato, palestre”. Ecco la Monza del futuro (non troppo lontano) che si immagina Marco Lamperti, assessore  al Governo del territorio, Edilizia privata, Lavori pubblici. 

Una Monza che in certi aspetti cozza con la presentazione della città emersa nella serata di giovedì 12 ottobre durante l’incontro sul nuovo Libro Bianco presentato al centro civico di San Rocco dal Coordinamento dei comitati e associazioni di Monza. Un incontro durante il quale i gruppi hanno denunciato un mancato “cambio di ritmo” da parte della giunta guidata da Paolo Pilotto, colpevole di non aver ancora attuato quel Piano di governo del territorio con consumo zero di suolo annunciato durante la campagna elettorale.  Ma l’assessore alla partita Marco Lamperti non ci sta a questa accusa e spiega a MonzaToday quell’idea di città che con l’amministrazione sta pian piano costruendo. 

Portare i giovani a Monza

“Dobbiamo pensare a una Monza diversa, una Monza che attira i giovani, le coppie chi decide di arrivare in città per costruirsi il futuro - spiega -. La città invecchia e sono tanti i ragazzi che vorrebbero comprare casa a Monza ma non hanno la disponibilità economica per farlo. Noi possiamo portarli in città offrendo case a prezzi calmierati e per i più giovani gli studentati. Tutto questo si può fare senza consumo di suolo pubblico. Non c’è nulla di male nella scelta di recuperare aree dismesse e di destinare una buona percentuale di appartamenti in edilizia convenzionata”. 

Il pensiero va dritto a San Fruttuoso, a quell’area di via Ticino al centro di battaglie da parte dei comitati. “In merito a questa vicenda preciso che l’attuale amministrazione è già intervenuta ridimensionando il progetto iniziale del privato presentato durante la giunta Allevi - spiega -. In via Ticino abbiamo ridotto l’altezza delle torri del 30%, tolto 10mila mc, alzato dal 30 al 40% la percentuale di appartamenti in edilizia convenzionata rispondendo così alla domanda di tanti giovani di comprare una casa a Monza, per molti impresa impossibile”. 

L'idea di quartiere 

Una sorta di piccolo quartiere residenziale dove Lamperti spiega saranno presenti tanti servizi utili a chi decide di venire a vivere a Monza. “Non ci sarà più il supermercato, come era stato pensato nel progetto del mio predecessore, l’assessore Martina Sassoli. Ma ci saranno negozi di vicinato. Non ci sarà, come erroneamente affermato dai comitati, un palazzetto dello sport, ma una palestra comunale ben attrezzata a servizio del quartiere. Non possiamo derogare il Pgt a nostro piacimento: stiamo lavorando, come promesso, alla stesura di un nuovo Piano di governo del territorio, con l’obiettivo di azzerare il consumo di suolo pubblico e di rigenerare le aree dismesse alcune a verde altre edificabili”. 

Portare giovani a Monza è la grande sfida dell’assessore Lamperti. Giovani che non possono accedere agli appartamenti di lusso che, naturalmente, il privato realizzerà. Ma possono invece acquistare case a prezzi calmierati, decidendo così di costruire il proprio futuro in città. “Monza sta diventando molto attrattiva nel mercato immobiliare, anche in previsione dell’arrivo della metropolitana - prosegue – Dobbiamo quindi pensare a creare una città nuova: una città ospitale con tutti i servizi necessari, case nuove e green con attività a servizio dei residenti. La domanda abitativa è molto elevata, con richieste già esaurite ancor prima di iniziare i cantieri. Vogliamo garantire oppure no il diritto all’abitare? E non vedo nulla di male facendolo anche su aree dismesse”. 

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