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L'appello / Lesmo

La grande attesa del comune brianzolo per il ricorso al Tar contro Pedemontana

Il pronunciamento il 14 luglio, e intanto c'è anche la questione finanziaria

È grande l'attesa nel comune di Lesmo. Venerdì 14 luglio è infatti previsto il pronunciamento del Tar sul ricorso presentato dal comune brianzolo contro Pedemontana. Più segnatamente contro il prolungamento della dichiarazione di pubblica utilità, necessaria per il procedimento degli espropri e la conseguente realizzazione della grande autostrada.

La partita per fermare l'autostrada non è dunque ancora chiusa per rafforzare il ricorso presentato dal comune anche numerosi cittadini lesmesi hanno deciso di unirsi all'azione legale dell'amministrazione con "interventi ad adiuvandum ". I gruppi ambientalisti e civici nella giornata del 12 luglio hanno diramato un comunicato nel quale hanno ribadito il loro no a Pedemontana, e sottolineato come “nessun segnale è arrivato da Regione e APL circa la volontà di considerare le proposte del comune di Lesmo per ridurre il numero delle corsie nel tratto finale della C e per prolungare il tracciato in galleria”.  Lo stesso primo cittadino Francesco Montorio dopo il ricorso al Tar aveva infatti aperto un tavolo di confronto (a porte chiuse) con i vertici di Pedemontana, sottolineando la volontà di ridurre l'impatto ambientale dell'opera. Nel comunicato, in particolare, si stigmatizza l’inefficacia dell’ipotesi della tratta D breve (soluzione che Regione Lombardia vorrebbe anche per il tratto del vimercatese) rispetto all’obiettivo della viabilità: “Molti Comuni interessati dalla tratta D breve intendono incaricare un legale per analizzarne correttezza dell’iter e relativa documentazione” si legge.

L'oasi verde che rischia di scomparire

“Se arriverà Pedemontana anche l’assetto di Lesmo cambierà - avevano spiegato dal Comitato No Pedemontana -. Addio all’oasi di verde e di pace, per far posto a traffico e inquinamento. Saranno numerose le famiglie coinvolte: famiglie che vivono sia in palazzine sia in villette a schiera che, dall’oggi al domani, si ritroveranno finestre e balconi affacciati direttamente sull’autostrada”. Proprio come i residenti di via Ungaretti, la palazzina che affaccia sui campi e che, se Pedemontana diventerà realtà, si ritroverà a 30 metri di distanza dall’autostrada. “Naturalmente ci sarà un grande impatto: ambientale, acustico e di qualità della vita”, avevano aggiunto. Anche se verranno realizzate mitigazioni, infatti, per chi vivrà nei pressi dell’autostrada sarà comunque un disagio. Rumori e visuali che interesserebbero i lesmesi che si troveranno ad affacciarsi su quella che i contrari alla sua realizzazione, definiscono l’autostrada inutile. Dovranno dire addio alla zona alta e boschiva, un piccolo angolo di paradiso e di verde nel cuore della Brianza. Un problema di inquinamento ambientale ben più ampio e che non riguarda solo le persone che vivono a ridosso dell'autostrada.

La questione finanziaria

L'attenzione degli ambientalisti e dei comitati si è concentrata anche sui finanziamenti. Si legge infatti nel comunicato comunicato: “É pari a zero la copertura economica per la tratta D, necessaria per non far terminare l’autostrada in mezzo ai campi e tutta da ricercare quella per l’illogica soluzione definita D breve. Per il completamento delle tratte B2 e C, le uniche finanziate con un prestito complessivo da restituire di 1741 milioni della Banca Europea degli Investimenti (BEI), della Cassa Depositi e Prestiti e di un pool di banche, gli extracosti delle materie prime hanno fatto lievitare di oltre il 30% la valutazione iniziale". Poi l'affondo sulla Regione e sul fiume di denaro pubblico: “In questi giorni Regione Lombardia intende stanziare un ulteriore supporto pubblico a Pedemontana pari a 606 milioni su 9 anni di cui 175 milioni per un prestito ai soci e 431 milioni per un aumento di capitale sociale. Altro denaro pubblico che si somma al fiume di facilitazioni e di supporti diretti e indiretti iniziati con la defiscalizzazione sugli utili futuri, accordata nel 2014 dal governo per 349 milioni di euro e proseguiti con gli interventi della Regione”.

"Restiamo uniti contro Pedemontana"

Infine, l'appello all'unità contro il progetto: "Chi vuole ad ogni costo l’autostrada continua ad imporre ad una politica subalterna, l'impiego di ingenti risorse economiche pubbliche - si ribadisce nel comunicato - per parte nostra, continuiamo a ribadire che questo progetto è nefasto e deleterio nel suo insieme, non può essere spezzettato in tanti giardini di cui prendersi separatamente e singolarmente cura e va contrastato nella sua totalità. Sosteniamo le azioni intraprese dalle amministrazioni ma riteniamo necessaria una maggiore compattezza e delle scelte unitarie perché questa è la sola strada per accrescere il potere interlocutorio e contrattuale dei comuni nei confronti di Regione Lombardia".

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