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I politici monzesi (ma non solo) ci mettono la faccia nella lotta alla violenza contro le donne

Manifesti con sindaco, assessori, consiglieri, sportivi e scienziati per dire stop alla violenza

200 manifesti in giro per la città con i volti del sindaco Dario Allevi, di alcuni assessori e consiglieri comunali; ma anche di uomini e di donne del mondo scientifico, culturale e sportivo di Monza che ci hanno voluto mettere la faccia per dire basta alla violenza contro le donne.

Questa l'iniziativa firmata dal Comune di Monza -  in collaborazione con Fidapa Bpw Italy Sezione Modoetia Corona Ferrea - per ribadire che la città e i suoi cittadini sono contro la violenza e non chiudono gli occhi di fronte a chi, in modo diverso, fa del male a una donna.  La campagna di comunicazione si intitola "La lotta alla violenza è #AffareNostro" e ha visto la partecipazione di 42 personalità monzesi che svettano sui grandi manifesti affissi nel capoluogo. 

Ecco i testimonial della campagna

La campagna, che prevede anche lanci social, ha coinvolto: Maria Grazia Valsecchi (capo dipartimento di Chirurgia UNI Bicocca) e Andrea Biondi (direttore scientifico Comitato Maria Letizia Verga); Alessandra Marzari (presidente Consorzio Vero Volley) e Adriano Galliani (amministratore delegato Calcio Monza); Mariella Cociani (ispettrice locale Infermiere Volontarie CRI) e Andrea Melzi (capogruppo Ana Monza centro); Anna Abate (referente radiologia senologica Asst Monza San Gerardo) e Marco Alloisio (Presidente Lilt Milano e Monza Brianza); Maria Pitaniello (direttore casa circondariale di Monza) e Mimma Carta (già presidente Cadom); Sorella Patrizia (superiora del centro Mamma Rita) e Marco Zagallo (atleta Silvia Tremolada); Patrizia Palmisani (prefetto di Monza Brianza); Marcella Battaglia (comandante provinciale vigili del fuoco Monza) e Enrico Boerci (presidente Brianzacque); Rita Pavan (Cgil Cisl Uil  Brianza) e Gianni Caimi (presidente presidio Monza e Brianza Assolombarda); Lino Oldrati (presidente Forum delle Famiglie» di Monza e della Brianza) e Rosella Panzeri (ex aindaco di Monza); Andrea Fumagalli in arte Andy (Musicista) e Paola Pedrazzini (direttore artistico Teatro «Manzoni»); Giuseppe Distefano (direttore del Consorzio Parco e Villa Reale) e Ghi Meregalli (presidente Comitato Rievocazione Storica); Geronimo La Russa (presidente Automobile Club Milano) e Alessandra Zinno (direttore generale Autodromo Nazionale di Monza); Josetta Rocco (presidente Centro Aiuto alla Vita) e Filippo Viganò (presidente CSV Monza – Sondrio – Lecco); Aldo Pavesi (Attore Il Veliero Onlus) e Paola Dorenti (referente Easy Mamma Monza); Lorenzo Armenio (scrittore Premio Speciale Critica della Giuria Trofeo Cittadella 2021) e Monica Gasparini (giornalista); Gaia Dadati (giocatrice Sport Club Juvenilia Fiammamonza) e Giovanni Stroppa (allenatore Calcio Monza); Dario Allevi (sindaco di Monza), Martina Sassoli (assessore alle Pari Opportunità), Désirée Merlini (assessore alle Politiche Sociali), Marianna Gaspero (consigliere comunale), Anna Maria Martinetti (consigliere comunale), Federica Mosconi (consigliere comunale) e Sandra Onofri (consigliere comunale); Rosa Maria Lo Verso (assessore al bilancio) e Laura Capra (consigliere comunale).

Scatti d'autore

Le fotografie sono state realizzate dalla fotografa Francesca Ripamonti, lecchese classe 1972. Dopo essersi diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, ha trascorso sei mesi all’Académie Royale des Beaux-Arts di Bruxelles per il progetto Erasmus. È stata assistente di Maurizio Galimberti, ha vinto una borsa di studio all’UI - Università dell’Immagine di Fabrizio Ferri e ha seguito numerosi progetti per la Fondazione Industria. I suoi scatti spaziano dalla moda al beauty, dal design al food e sono stati pubblicati su diverse testate. Ha esposto in mostre sia personali che collettive.

Sassoli: "Fondamentale la sensibilizzazione"

 "#AffareNostro è l’hastag che abbiamo scelto per questa campagna visual  - commenta l'assessore Martina Sassoli -. La violenza, fisica e verbale, sulle donne è un problema innanzitutto culturale e sociale che deve essere affrontato in un’ottica di prevenzione, di contrasto e di tutela e sostegno alle vittime. E, soprattutto, di sensibilizzazione, coinvolgendo tutti i livelli della società. In questo solco si inserisce questa campagna di comunicazione. La vera sfida che vogliamo affrontare è favorire l’emersione di ogni forma di violenza contro le donne esercitata in ambito familiare, sul luogo di lavoro o nei differenti contesti sociali. Ma, soprattutto, prevenire. Agire in emergenza non serve, la prevenzione è l’unica arma. Solo agendo sulle nuove generazioni possiamo sperare che in un futuro il 25 novembre non sarà più la giornata per la lotta alla violenza sulle donne, ma possa diventare la 'Giornata del Rispetto'".

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