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Pizzaut in partenza per il Vaticano: una pizza al Papa e ai senzatetto della mensa dei poveri

Grande emozione per Nico Acampora e per i suoi ragazzi che stanno già pensando a una pizza speciale per Papa Francesco

"Siamo emozionatissimi anche se, in realtà, non abbiamo ancora deciso la pizza che prepareremo per il Papa. Essendo un venerdì di Quaresima niente carne e niente salumi". Adrenalina a mille per Nico Acampora alla vigilia della partenza per Roma dove con i suoi ragazzi incontrerà Papa Francesco. Che certamente verrà conquistato da quella che da tutti viene chiamata "la pizza più buona della galassia conosciuta".

Venerdì 1 aprile (non è uno scherzo) il team di Pizzaut andrà in trasferta in Vaticano. Non sarà un semplice incontro con il Papa, ma i ragazzi autistici cucineranno la pizza per Papa Francesco, per il suo elemosiniere il cardinale Konrad Krajewski, e altri collaboratori del Santo Padre fra cui suor Veronica Donatello la religiosa responsabile per la disabilità della Cei che è l'artefice di questo straordinario incontro. 

"Con noi ci sarà anche il vescovo cernuschese Giovanni Luca Raimondi - prosegue Nico Acampora -. Ma la gioia più grande sarà anche quella di poter prepare e offrire la nostra pizza alle persone in difficoltà che ogni giorno si rivolgono alla mensa dei poveri del Papa. Per loro sarà un pranzo speciale, diverso. Vogliamo stupire tutti i nostri commensali, in primis il Papa con una pizza che in un qualche modo gli possa far ricordare la sua Argentina. E in linea con i dettami del magro che si pratica il venerdì di Quaresima". 

I ragazzi non stanno più nella pelle e sono emozionatissimi. Negli ultimi dodici mesi sono stati travolti da uno tsunami di novità. Compie quasi un anno il primo locale Pizzaut, quello inaugurato a Cassina de' Pecchi, nel Milanese, lo scorso 1 maggio. Poi a breve l'inaugurazione di un secondo locale a Monza negli spazi dell'ex Philips, la vittoria dell'Ambrogino d'Oro, le testimonianze d'affetto ai medici e agli infermieri che hanno combattuto in prima linea il covid e che sono stati impegnati nella campagna vaccinale e dei tamponi. 

"Ogni giorno a Pizzaut succedono i miracoli - ricorda Acampora -. Ci sono persone che vengono da tutta Italia per mangiare le nostre pizze e per conoscere il nostro progetto che ci viene invidiato anche all'estero. Era inimmaginabile pensare, quando abbiamo iniziato a mettere le basi di questo grande sogno, di avere persone in lista d'attesa da due mesi per una cena da Pizzaut". Ma quello che certamente Acampora mai e poi mai avrebbe pensato di poter vivere è l'esperienza dal Santo Padre. Una pizza per lui, per i suoi collaboratori e soprattutto per chi ogni giorno accede alla mensa dei poveri è una delle esperienze più belle che lui e i suoi ragazzi vivranno.

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