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La storia / Nova Milanese

Giuseppe, 52 anni, si ammala di Sla e i colleghi organizzano una raccolta fondi per aiutarlo

Giuseppe Spadaro è un infermiere e per tanti anni ha seguito proprio i malati di sclerosi laterale amiotrofica. I suoi colleghi non lo hanno abbandonato ma hanno lanciato una raccolta fondi per aiutare la moglie e i 4 figli del loro amico

Giuseppe, per gli amici Beppis, è un eroe dei nostri giorni. È un infermiere, un marito, un padre che dal 2021 sta combattendo contro la Sla. Quella Sclerosi laterale amiotrofica che lui conosce molto bene visto per molti anni ha seguito i pazienti affetti da questa patologia e ricoverati all’Auxologico San Luca di Milano.

Da infermiere a paziente 

Oggi Giuseppe Spadaro, 52 anni, nato a Desio e cresciuto a Nova Milanese, quella malattia la sta affrontando dal letto della sua casa. Non è solo: al suo fianco la moglie Livia (che per seguire Beppis ha abbandonato il lavoro) e i suoi 4 figli oltre a tanti amici e colleghi. E nei giorni scorsi sono stati proprio i colleghi dell’Auxologico San Luca che hanno deciso di fare un regalo a Beppis: organizzare una raccolta fondi on line per sostenere la famiglia Spadaro. Non è facile – anche dal punto di vista economico – affrontare la malattia. Era stato lo stesso Giuseppe a raccontarlo a MonzaToday: “Bisognerebbe supportare di più, soprattutto a livello economico, le persone affette da queste patologie con prognosi infausta - aveva spiegato a novembre quando abbiamo raccontato la sua storia -. Ma anche la certezza delle cure palliative a domicilio sono da potenziare su tutto il territorio italiano (non solo nelle regioni più organizzate). Perché un’assistenza domiciliare ben fatta allontana il pensiero del suicidio assistito e fa sentire meno solo il paziente”.

Il "regalo" dei suoi colleghi 

Così che i suoi colleghi hanno deciso di fare la loro parte e hanno organizzato sulla piattaforma gofundme una raccolta fondi, ancora aperta, che in pochi giorni ha visto donare oltre 8mila euro. Ma non bastano. “Abbiamo creato una raccolta fondi per il nostro collega e amico Giuseppe e la sua famiglia - spiegano -. Giuseppe ha la Sla: la sclerosi laterale amiotrofica. Tre parole che fanno paura soprattutto quando sai cosa significano e Giuseppe,come infermiere, lo sa perché per anni si è preso cura di tanti pazienti con questa patologia, in reparto. Noi ci sentiamo impotenti, non sappiamo cosa fare,cosa dire... Così abbiamo pensato che forse una raccolta fondi poteva permettere a Beppis, per un pochino, di avere un pensiero in meno riguardo al lato economico e poteva permettere a noi di sentirci utili in qualche modo. Da soli non possiamo certo sostenerli economicamente,ma se uniamo tante persone qualcosa si può riuscire a fare. Forza Beppis, ti vogliamo bene”.

La forza di Beppis

Giuseppe non si arrende e anzi dalla sua pagina Facebook ogni giorno continua a comunicare attraverso gli occhi con il mondo. Ogni giorno racconta quella sua quotidianità rivoluzionata dalla malattia che ad oggi gli ha strappato la gioia di abbracciare i suoi figli e la moglie, e di compiere i gesti che fino a tre anni fa considerava banali. Come mangiare, camminare, stringere la mano: una quotidianità che la Sla gli ha strappato. Giuseppe sa che la malattia avanza e nei giorni scorsi ha postato una foto dove mostra che per alzarsi adesso ha bisogno di un sollevatore visto che le gambe purtroppo non gli reggono più. Però sul suo volto c’è il sorriso. Un sorriso non solo dettato dalla sua straordinaria fede che gli permette di affrontare la malattia con coraggio; ma anche dalla gioia di poter godere delle piccole gioie che ogni giorno la vita continua a donargli. “Dal momento che anche le gambe non vanno più, vengo imbragato con un telo sotto la schiena e adagiato poi sulla carrozzina. É abbastanza divertente. Ormai cerco di divertirmi con poco. A breve cambieranno l'ascensore del condominio così riuscirò anche a fare una passeggiata in cortile”, ha scritto sui social. Una forza d’animo che non lo ha mai abbandonato tanto che anche nello tsunami della malattia è riuscito a conseguire quella laurea in Giurisprudenza alla quale da anni aspirava, oltre che a continuare a infondere coraggio e sorrisi a chi, sui social, si appella alla sua fede per trovare il coraggio e la forza di affrontare un momento di difficoltà.

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