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Caso Bran.Co, Sassoli: "Basta con i pregiudizi":

L'evento, organizzato da due associazioni di destra a favore dai bambini di Betlemme, non smette di suscitare polemiche

"Basta con i pregiudizi. Io c’ero, così come c’erano i volontari di Branco e della curva Davide Pieri. In prima linea, a sostenere i nostri angeli in corsia durante la pandemia".

Queste le parole della consigliera regionale Martina Sassoli in merito al caso dell'annuale torneo di calcio che si disputerà il 21 maggio a Monza, al centro sportivo La Dominante, organizzato dalle associazioni di destra Bran.Co onlus e Una voce nel silenzio per raccogliere fondi a favore dei bambini di Betlemme e dove in campo si affronteranno le squadre di calcio delle quali fanno parte anche giovani atleti diversamente abili.

Un evento che ormai da giorni sta tenendo banco fra numerose polemiche e per il quale a levare la voce sono stati in tanti. Per prime Anpi Monza, Anpi Monza e Brianza e Anpi regionale Lombardia, che hanno chiesto a Regione Lombardia di ritirare il patrocinio all'iniziativa e stigmatizzato la "vicinanza" tra Bran.Co e i gruppi politici di estrema destra che "apparentemente svolgono opere di solidarietà e socializzazione, si nasconda la diffusione dei disvalori del fascismo e del nazismo". E ancora i giovani consiglieri di LabMonza, che ugualmente hanno lanciato un appello al governatore Fontana perché togliesse il patrocinio al torneo. Richiesta alla quale Alessandro Piazza, portavoce di Bran.Co, ha risposto chiarendo la bontà dell'iniziativa e sottolineando come l'associazione abbia "sottoscritto tutti i codici etici (comunali, regionali e nazionali) circa la condivisione dei valori della costituzione della Repubblica Italiana, che dà ai cittadini pari dignità ed eguaglianza, senza distinzione di opinioni".

Di qui l'affondo della consigliera regionale Martina Sassoli (Lombardia Migliore), che è infine è intervenuta proprio in merito alla polemica sollevata da “Memoria Antifascista” sul contributo di 2.500 euro che Bran.Co onlus ha ricevuto da Regione Lombardia. “Ho il piacere di conoscere e collaborare con i ragazzi di Bran.Co da tempo. Ho potuto toccare con mano il grande slancio che riescono a mettere in campo su diversi fronti - ha sottolineato la consigliera Sassoli - dagli aiuti ai palestinesi di Betlemme alla raccolta fondi contro la pedofilia. Durante l’emergenza Covid assieme abbiamo organizzato per oltre 8 mesi l’iniziativa Un pasto caldo per i nostri eroi, grazie alla quale siamo riusciti a distribuire al personale medico e infermieristico del San Gerardo di Monza, dell’ospedale di Vimercate, e in più occasioni del San Raffaele di Milano e delle varie Croci operanti in Brianza, più di 22mila pasti in totale. Cibo cucinato, confezionato e distribuito anche grazie ai ragazzi di Branco e della curva Davide Pieri (gli ultras del Monza calcio tanto per intenderci). Nessun costo è gravato sulla collettività. Compreso quella della benzina, cui si erano fatti carico proprio i volontari. A usufruire del servizio sono state anche le forze dell’ordine, chiamate a turni massacranti e senza possibilità di mangiare perché in servizio 24 ore su 24, e pure i pensionati indigenti che non avevano possibilità di procurarsi il cibo e che veniva dunque portato loro a casa. In tutto quel lasso di tempo non ho mai visto un saluto romano o uno slogan inneggiante a chissà chi. Il territorio in questi anni ha potuto apprezzare l’impegno di Bran.Co in diverse occasioni, nel monzese ma anche all’estero. E sono sicura che quello del 21 maggio non sarà che un altro momento di grande solidarietà e beneficenza per la comunità lombarda e che i ragazzi di Bran.Co mostreranno ancora una volta cosa significa fare volontariato a chi preferisce troppo spesso utilizzare retaggi superati e strumentali, invece di unire le forze per il bene comune”.

Una difesa, quella della consigliera , che è poi finita con una domanda rivolta ai detrattori dell'iniziativa: "Quelli che oggi, con le polemiche strumentali, inutili e stantie, si riempiono la bocca, dov'erano quando i volontari di Bran.Co insieme ad altre realtà come gli alpini, la protezione civile di Monza, i carabinieri in congedo, i poliziotti, i ristoratori della Brianza e centinaia di altri volontari erano impegnati a fare del bene? Allora nessuno ha avuto modo di sollevare la minima critica nei loro confronti". 

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