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Cronaca

Aggressione in largo Mazzini: scoppia la polemica politica

L'assessore Federico Arena difende l'operato della Giunta

“Il giovane che venerdì 21 maggio a Monza in largo Mazzini è stato ferito alla gola con i cocci di vetro è un 22enne di nazionalità marocchina che il giorno precedente all’aggressione era stato fermato e denunciato dalla polizia locale perché, durante un controllo di sicurezza urbana, aveva provato ripetutamente a colpire gli agenti con una bottiglia”.

A spiegarlo, con un post sul suo profilo Facebook, è Federico Arena, assessore alla Sicurezza del Comune di Monza.

Il post si riferisce all’aggressione avvenuta il 21 maggio in centro a Monza: una lite in largo Mazzini tra due giovani di nazionalità marocchina. L’aggressore ferisce il giovane alla gola con i cocci di una bottiglia di vetro, immediati i soccorsi. La giovane vittima viene trasferita in ospedale e sottoposta a un intervento chirurgico (le condizioni sabato 22 maggio erano stabili), mentre il presunto aggressore viene rintracciato e fermato il giorno successivo dagli agenti della Questura di Monza.

La vicenda ha scatenato la polemica politica con l’opposizione che ha criticato le scelte in tema di sicurezza abbracciate dalla Giunta di centro destra.

Il segretario del Pd Matteo Raimondi sul suo profilo social ha criticato l'operato della Giunta. "Prendiamo atto che Monza - scrive - non è una città più sicura e la questione sicurezza è ben lungi dall'essere risolta. Le soluzioni messe in campo dalla Giunta Allevi sono state fallimentari. Se vogliamo lavorare per una città più sicura non basta la repressione o la propaganda delle frasi fatte. Serve investire sulla prevenzione della microcriminalità, lavorare alla tutela dei soggetti fragili, investire nelle periferie. E' evidente che il modello di sicurezza della destra monzese non abbia funzionato". 

L'assessore alla partita ha però replicato. “Sulla vittima – spiega l’assessore Arena sul suo profilo Facebook - pendeva anche un divieto di soggiornare in provincia di Monza, oltre allo stato di clandestinità e varie denunce. In un Paese normale se delinqui e minacci la Polizia con una bottiglia te ne vai diretto in carcere, nella migliore delle ipotesi, e se fosse stato in galera o espulso dopo il primo fermo, il fatto di ieri non sarebbe accaduto".

Arena difende l'operato della Giunta e della polizia locale. "La colpa e la responsabilità di certe situazioni - conclude nel post -  sono quindi davvero da ricercare in un’Amministrazione che investe risorse in controlli e forze dell’ordine o nelle leggi che lasciano impuniti certi delinquenti, negli svuotacarceri votati dalla sinistra, nei governi che permettono l’ingresso a centinaia di migliaia di irregolari, senza mai espellere chi non ha diritto a stare sul nostro territorio? Lezioni sulla sicurezza da questa sinistra non ne prendiamo!”

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